L’arte si fa donna con Monia Di Biagio
L’arte si fa donna con Monia Di Biagio
Ho riletto almeno due volte la domanda, ma solo per essere sicura e sincera sulla mia risposta: tra me ed il mio io letterario non c’è distinzione. Se proprio la dovessi trovare, la troverei forse solo una: nella vita a volte si è costretti a recitare….Il mio “io letterario” non recita mai, quindi “la vera me” se così vogliam dire, è tutta riversata nei miei scritti, nei miei personaggi, nelle mie storie, spesso e volentieri di vita vissuta. Difatti proprio come dico ai lettori in premessa su “Destini” (il mio libro di prossima pubblicazione), parlando della mia Anima: “E’ a voi che l’affido senza ritegno alcuno!”

Se adesso avessi con te carta e penna, cosa scriveresti?
E’ un bel po’ che sono incredibilmente impacciata quando mi trovo ad usare in senso letterale “carta e penna”: tipo per i biglietti di auguri, una lettera manoscritta o quant’altro del genere. In effetti, certe volte penso che senza una tastiera ed un monitor davanti non saprei più scrivere! Comunque se in questo momento avessi, come in effetti ce l’ho, un foglio immacolato dinnanzi agli occhi, risponderei, senza alcun dubbio, aprendoti la mia anima, alle tue domande….In effetti aspettavo uno spunto per poter scrivere qualcosa di nuovo e riversare ancora una volta su quella pagina “tutta me stessa”! D’altronde, io non so scrivere diversamente, senza essere leale fino in fondo, al 100% solo ed esclusivamente la “mia essenza” spirituale e mentale!

Quanto ti senti addosso la tua Dama Bianca?
Parecchio. Se la perdessi per sempre sarebbe come perdere una parte viva di me! A volte mi trovo a pensare chissà cosa combinerà ora che io in Versilia non ci sono più e non posso seguire le sue mosse? Ed appena me lo chiedo inverosimilmente, qualcuno mi scrive una e-mail dove mi dice: “E’ stata vista ancora lì” in quel tale luogo, oppure mi telefonano dal giornale e mi dicono “non se ne è andata, è ancora qui” magari perché qualcuno l’ha rincontrata e forse perché loro remota speranza era che mi seguisse sino a Viterbo…..Insomma ormai io ed il fantasma della Dama Bianca siamo inestricabili, io non ho mai avuto paura di lei, e credo che lei non l’abbia mai avuta di me. Quando un giorno mi sarà data possibilità di rincontrarla, e non parlo durante la vita terrena, forse le stringerò la mano dicendo “piacere Dama Bianca io sono la tua autrice”. Se lei mi darà uno schiaffo o farà un inchino è tutto da verificare!

tuoi scritti sono la versione esasperata e letteraria di te?
I miei scritti, come detto poc’anzi, sono me! E nel momento in cui io sono esasperata sono esasperati anch’essi….Ma questo in genere non capita mai, essendo io un’ inguaribile ottimista!

Cosa esprimi di te nella stesura di sceneggiature e soggetti cinematografici?
Sceneggiature e soggetti, sono diversi da un romanzo o da un racconto: per quelli in genere seguo un tema che la casa produttrice “tal dei tali” vuole. I soggetti sono fantasia pura. Alcuni miei racconti anche. Ma la maggior parte di questi ultimi, ancora una volta sono parte di me. Ed anche dove è la fantasia che sopravvale c’è sempre uno dei personaggi che mi rispecchia totalmente, spesso secondari, ma a chi mi conosce realmente non sarà difficile cogliere che quella lì sono proprio io, che quel personaggio si muove o pensa come la penso io…Insomma è un gioco, un bellissimo gioco che all’improvviso prende vita colpendo a due mani dei tasti bianchi e neri. E’ come comporre musica suonando un pianoforte!

Scrivi per…?
Scrivo per sentirmi viva, vera ora e per essere immortale, poi. So che lo sarò comunque, essendo fermamente credente, a modo mio. Ma quando il mio corpo sarà cenere, forse oltre le mie azioni, spero positive, che resteranno in questo mondo, resterà di me solo una cosa, che andrà oltre i miei figli, la mia casa, le generazione che verranno: saranno le mie parole. Ed è questo che uno “scrittore” si deve mettere in testa prima di dire “io ho scritto”, che quelle sue parole, se non restano chiuse nell’ultimo cassetto del comò, già sono immortali e di loro nulla si potrà più fare, quando saranno alla mercè di chi è insieme e dopo di te!
Grazie Elisabetta, è stato per me un enorme piacere aprirmi con te, ed attraverso te con quanti vorranno leggere queste mie parole. Monia Di Biagio.
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