Intervista alla Marzullo di Elisabetta Bilei
Intervista alla Marzullo  di Elisabetta Bilei
- Scrivi per vivere o vivi per scrivere?
Vivo per vivere. Vivo -o sopravvivo- la mia vita. Scrivo il vissuto e il non vissuto. Il mio e non solo.

- Quanto è importante leggere per chi si diletta nella scrittura?
O troppo o troppo poco. Troppo per chi si pone troppe domande senza mai darvi risposta, troppo poco per chi le domande non se le pone mai.
Leggere non aiuta a vivere meglio, anzi. Leggere fa mettere in discussione, sempre, tutto e tutti. Lettore incluso.
Ma questo lo fa anche la scrittura. Quando scrivi, in qualche modo, hai letto, leggi, stai leggendo e leggerai.

- Cosa leggi di solito? E di insolito?
Non ho più letture solite: le ho tradite quando ho imparato a tradire i miei scrittori preferiti con altri senza avere più dei preferiti.
Ma non ho più neanche letture insolite, perché da insolite dovrebbero essere diventate solite. Io le letture le sento, le amo. E sono quelle dei sensi, sono quelle del corpo; sono quelle che ti prendono dentro e che si insinuano nel buio, nelle viscere, nell’insonnia, nella pioggia.

- Quando hai cominciato?
Non a scuola. Ma all’epoca della scuola. Dalle elementari.
Ma non ho cominciato sui banchi.
Ho cominciato sul letto, la sera. Ho iniziato a Leggere.
A Leggere -per quanto possibile- quello che io volevo Leggere, non quello che mi veniva imposto di leggere.
Il primo libro che ho comprato? “Manuale per le giovani scrittrici creative”. Poco dopo ho imparato a Scrivere, a Scrivere quello che il mio cuore -molto più che la mia mente- voleva che io scrivessi.

- Quando ne uscirai? :-)
Se mi conosco come penso di conoscermi, mai.

- Parlaci del tuo approccio con il mondo dell'editoria. Lati positivi e negativi. Distinguo “editoria non editoria” da “Editoria”.
L’ editoria non editoria è truffa. Non merita altre parole. Non merita altro che sputarci sopra e calpestarla. L’Editoria invece non porta i nomi delle case editrici celeberrime, ma porta i nomi e i volti di persone che lavorano con passione, con interesse, con intelligenza, con i si ma anche con i no, e con i soldi propri.

- Scrivere è un mezzo o un fine?
E’ una partenza, mai un arrivo.

- Cosa consigli a chi vuole intraprendere questa strada?
La strada per il successo è sempre in costruzione.

- Hai un progetto in cantiere?
Sono in fase di concepimento. E sono esposta ad aborto spontaneo. Ma intanto continuo a tenerlo in grembo.

- Hai un sognone nel cassettone?
Almeno novantasei.
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