25 minuti di servizio, per un montaggio di immagini e di spezzoni che provengono in parte dalla quotidianità delle donne, in parte dalla TV di intrattenimento e in parte dai talk show del presente e del passato. Il documentario “IL CORPO DELLE DONNE” è stato realizzato da Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù, parla di come la donna viene proposta e si propone verso il pubblico, o come la donna viene venduta in TV e sui Mass Media.
Eppure si parte dal presupposto c he il 60% del pubblico televisivo è composto da donne, per cui sono le stesse donne poi a dover decidere quello che a loro piace e quello che a loro non piace.
Il documentario è interamente commentato dalla autrice dell’omonimo libro, edito dalla “Serie Bianca Feltrinelli”. Disponibile on line in sette lingue, italiano, inglese, portoghese, spagnolo, francese, greco e tedesco, prende spunto dalle TRASMISSIONI TELEVISIVE, per dare un taglio alla immagine della donna in TV.
L’autrice considera che le donne in TV sono più una questione di quantità che non di qualità e si propone per piacere all’uomo e non alla donna. Insomma sono tante le donne in televisione, ma non emergono per la loro competenza, bensì per la presenza, o almeno questo in linea di massima.
Sempre dal punto di vista della autrice la DONNA IN TV, come nella vita, non solo si modifica, ma non si accetta, si trasforma. Trucco, bisturi, diete, seduzioni, insomma le donne hanno perso la femminilità e sono diventate esse stesse degli uomini nel giudicare le loro con-sessuali, da cui dunque una continua sfida/lotta tra donne per la predominanza estetica.
Che dire: forse in realtà sono gli uomini che in TV sono brutti, le donne amano sentirsi belle e seguono le tendenze. Forse le donne seguono solo il mercato dell’immagine, che magari un giorno tornerà a cavalcare diversi valori. Per riflettere sul tema della BELLEZZA FEMMINILE e della snaturalizzazione della persona nello show business potete vedere il documentario su http://www.ilcorpodelledonne.net per capire voi da che parte state. Anna Magnani, come si dice nel documentario, le sue belle rughe se le teneva tutte .. ma lei era una attrice, non era una “FIGURA” come si dice in gergo teatrale, che serve per riempire lo spazio e fare colore.