Una vera emergenza sociale quella dei suicidi per crisi economica e per fallimenti: non solo imprenditori, mangiati dai debiti e dai fallimenti aziendali, ma anche lavoratori padri di famiglia che si trovano in disoccupazione o senza lavoro, insieme a giovani, che aumentano ogni giorno, senza speranza di lavoro.
Quello dei nostri giorni è un vero e proprio momento di emergenza, per cui a noi spetta tenere gli occhi aperti, specie sulle povertà che sono intorno a noi, per quello che possiamo, nel nostro giro di conoscenze e di amicizie.
L'allarme sociale arriva in un attimo, se contiamo che ad oggi siamo oltre 1,5 suicidi al giorno nella zona euro a causa economica o prevalentemente economica. Teniamo anche in considerazione che il problema è delicato: il suicidio in televisione e sui giornali, ahimé provoca anche l'effetto a cascata della imitazione da parte di chi soffre.
Questa emergenza sociale non si risolve con i sussidi: siamo arrivati a un punto critico e sistemico della nostra economia, non saranno certo Monti e Napolitano, per quanto potrebbero essere influenti, a cambiare le cose.
Quando si parla di crisi sociale ed economica ci si riferisce a un sistema più ampio di quello statale, ma i primi passi li facciamo noi, personalmente, con le nostre piccole azioni quotidiane, per le quali vale la pena di prestare più tempo, cercando di creare un equilibrio di azioni che aiutino noi stessi e chi sta intorno a noi a essere meno fragile, sentirsi meno solo, insomma .. più fiducioso.