Sos stalking : i persecutori sono in aguato
Sos stalking : i persecutori sono in aguato
Il telefono squilla nel cuore della notte, la segreteria è piena di messaggi. Le lettere riempiono la cassetta della posta, e-mail, sms e fiori freschi ogni giorno: un vero incubo. Sempre più donne sono ossessionate da ex- fidanzati, corteggiatori , colleghi di lavoro o amiche invidiose. In Italia è in vertiginoso aumento il fenomeno “stalker” (cacciatori), molestatori pericolosi.
È una realtà raccontata di solito nei film americani, thriller che tengono col fiato sospeso. Le sceneggiature, però non appartengono al mondo della fantasia. In America sono coinvolte circa un milione e mezzo di persone, e ora anche nel Belpaese il fenomeno si espande.
Lo rivela un’indagine dell’Associazione Italiana Di Psicologia e Criminologia, che ha studiato 607 persone. Più della metà del campione è stata vittima di questa forma di persecuzione. Sono soprattutto donne, pedinate per anni, che ricevono strane telefonate, a volte persino gravi minacce.
Vivono nel terrore e hanno bisogno d’aiuto. Anche gli uomini, se pur in percentuale minore possono, però, finire nella morsa dei “cacciatori”.
I soggetti a rischio non sono solo i personaggi noti: atlete, attrici e giornaliste che vivono periodi difficili a causa di fan troppo invadenti. Ad essere in pericolo sono soprattutto le persone comuni, prive di guardie del corpo e poco informate rispetto al tema. Sottovalutare il fenomeno significa, nei casi più gravi, andare incontro alla morte. Infatti, il 5% degli omicidi in Italia è a carico di ex molestatori. Molte vite sarebbero state salvate se si fosse intervenuti in tempo. Occorrono campagne informative che mettano al corrente dei possibili rischi.
È essenziale avere il coraggio di denunciare, anche se si tratta di persone familiari.
Gli stalker italiani sono soprattutto uomini; l’86% delle vittime sono, invece, donne. Nel 20% dei casi si tratta di ex fidanzati che non vogliono rassegnarsi, nel 50% invece si tratta di conoscenti, magari colleghi di lavoro o vicini di casa, convinti di amare la vittima. Le loro persecuzioni sono soprattutto telefoniche, ma spesso degenerano in pedinamenti e insopportabili invasioni della privacy.
Una via d’uscita c’è. Da qualche anno sono stati aperti dei centri d’ascolto per aiutare le donne molestate. Per il momento sono solo due in tutta la penisola, a Roma e a Napoli, ma è importante intervenire in tutte le regioni. È quello che ha intenzione di fare l’Osservatorio Nazionale stalking.
Il centro romano è stato aperto nel settembre duemilauno, da allora garantisce una linea telefonica di ascolto-aiuto delle persone vittime di persecuzioni. Grazie all’aiuto di volontari, adeguatamente preparati sul tema, il telefono squilla da lunedì al venerdì dalle 11 alle 13. Le vittime possono chiamare nei giorni della settimana indicati il numero 0644242992, e troveranno un valido supporto per liberarsi dall’ossessione di stalker che minacciano la privacy e la libertà personale. Oltre allo sportello telefonico il Centro offre consulenze psicologiche e legali gratuite a chi ne ha bisogno.
Nel concreto le vittime vengono aiutate innanzitutto psicologicamente; la prima fase prevede infatti una discussione distesa in cui il soggetto può sfogarsi e placare la sua ansia. Gli psicologi intervengono sul suo stato emozionale, che di solito si presenta con problematiche di tipo relazionale. Non si tratta di consulenze riservate solo alle vittime, anche i persecutori vengono aiutati ragionare, si cerca di consapevolizzare il loro comportamento per convincerli a smettere di ossessionare la persona da lui prescelta.
Si cerca poi di capire qual è la dinamica della “coppia patologica” in questione. È importante in questa fase non scindere troppo il ruolo della vittima e del molestatore, perché lo stalking è un fenomeno che riguarda entrambi. Si studia il contesto in cui si muovono, magari mediante l’aiuto di questionari, e si cerca di raccogliere più materiale possibile, grazie alla collaborazione delle persone che si rivolgono al centro ( lettere, telefonate registrate, ecc.), per avere un quadro chiaro della situazione.
Il consiglio che generalmente viene dato a tutte le persone “stalkizzate” è si interrompere qualsiasi tipo di comunicazione con il persecutore, sforzandosi di farlo anche se si tratta di persone conosciute. Seguire questo consigli è fondamentale, in quanto lo stalking si basa su una forma di distorsione della comunicazione, qualsiasi cosa venga detta allo stalker non viene compresa ma rielaborata e distorta, si finisce quindi per alimentare le sue speranze e la sua voglia di continuare a molestare. Non va dimenticato che si tratta di persone con un equilibrio psichico precario, deliranti.
Il centro Antistalking è nato in collaborazione con il sindacato di polizia COISP, per questo può contare sul supporto delle forze dell’ordine. Per il momento esistono solo due sedi in tutta Italia, ma lo psicologo Lattanzi, direttore del centro, ha dichiarato che ci sono dei progetti in cantiere per creare almeno una sede in ogni regione. Prima però occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, mediante campagne informative che sottolineino l’importanza e la gravità del problema.
Per questo Lattanzi e i suoi collaboratori hanno da poco pubblicato un manuale sul tema, “ STALKING- IL LATO OSCURO DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI”, che in poco meno di duecento pagine spiega il fenomeno riportando storie vere, raccolte durante gli anni di attività dell’Osservatorio Nazionale e vari casi di cronaca registrati in Italia.
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