I diritti civili,la pena di morte, i nuovo comportamenti amorosi. Che cosa significa oggi in Cina la parola “libertà”?
In Cina ci sono 121 uomini ogni 100 donne, a causa degli aborti selettivi che colpiscono le donne.
“Nella Cina la libertà è un valore privato,che non deve turbare l’ordine sociale.”dice Renzo Cavalieri,docente di diritto comparato all’Università Ca’ Foscari di Venezia “…La loro concezione di libertà è molto diversa dalla nostra”.
Ma quanto diversa?
Libertà personale, non possono parlare al telefono perché la polizia è sempre sotto casa. I computer sono controllati e anche i sms. Migliaia di case chiuse si nascondono sotto la scritta”Parrucchiere e relax”.Libertà diffusa ma con discrezione. Si chiudono cento occhi in una società di contraddizioni dove le libertà personali sono tanto negate quanto consentite dal sistema legale.
Non c’è una legge che ci autorizzi a cantare né una che lo vieti.
La costituzione cinese vieta di mettere in discussione il sistema socialista a partito unico. Ogni anno 150 mila persone finiscono nei “centri di rieducazione attraverso il lavoro”,alla mercè della polizia. Occorre ricordare che in Cina ogni anno ci sono più pene di morte che in altri posti del mondo
Huang QI giornalista, attivista per i diritti umani e curatore del sito web dissident
www.64tianwang.com, ( e questa è la pagina in inglese
http://www.64tianwang.com/list.php?fid=13)
messo agli arresti domiciliari e poi rilasciato,oggi lotta per far vivere il suo sito nonostante le censure politiche.
E come va il mondo del lavoro? Più tutele per i cinesi?No,grazie. Le grandi multinazionali si lamentano del cambiamento del popolo cinese, adesso si ribellano, non esiste lotta di classe non c’è il diritto di sciopero, ma ciò cozza con lo sfrenato consumismo che riflette l’economia cinese in uno stato che si dichiara socialista a seconda della convenienza.
Libertà religiosa? Nemmeno , non ci sono due chiese sostiene il potere cinese, lo stato pontifico è il nemico straniero dominatore e con lui il papa che lo rappresenta.
Speriamo almeno nella libertà espressa dai giovani che usano il web e che sono sempre di più dove denunciano tutti giorni i grandi soprusi ,l corruzione dei funzionari pubblici e basti pensare a quello che è successo recentemente in Tibet!