STOP al femminicidio, comunicato alla stampa
STOP al femminicidio, comunicato alla stampa
La violenza nei confronti delle donne viene definita nell'art.3 della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione  e lotta contro la violenza verso le donne e violenza domestica  come una "violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza  fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica  che nella vita privata".
Negli ultimi 10 anni la metà circa dei femminicidi in Italia è avvenuta nelle regioni del Nord, ma nel 2013 c'è stata una inversione di tendenza dal punto di vista territoriale, con il Sud che si è rivelato come area a più alto rischio. Secondo il Rapporto dell'Eures nel nostro paese il femminicidio si configura prevalentemente come un fenomeno familiare in particolare in Nord Italia; al contrario, nel Centro-Sud è più alta l'incidenza di donne uccise nell'ambito di rapporti di lavoro, di vicinato e di criminalità. Si tratta di violenze perpetrate soprattutto "a mani nude": percosse, soffocamento e strangolamento, con un movente spesso "passionale".
Dall'ultima indagine della Casa delle Donne Bologna risulta che i femminicidi riguardano per lo più donne italiane (70%), sono commessi da uomini italiani (70%), interessano tutte le fasce di età con una maggiore incidenza tra i 36 e i 45 anni.
Anche sulla base di questi dati abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questo evento che ha lo scopo di non far dimenticare che la violenza rivolta ad una Donna è una violenza rivolta all’umanità. Così come sottolineato dalla Piattaforma di Pechino "la violenza contro le donne è un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace. La violenza contro le donne viola, indebolisce o vanifica il godimento di parte delle donne dei loro diritti umani e delle loro libertà fondamentali". Tale violenza è inoltre una manifestazione discriminatoria ed è sintomo di una grave espressione di relazioni di potere diseguale tra Uomini e Donne.
Fondamentale, a nostro avviso, per combattere l’aumento spropositato di casi di violenza alle Donne è certamente la certezza della pena a cui va comunque affiancata un’analisi delle motivazioni che portano l’Uomo ad una forma di così "efferato odio" nei confronti di chi, il più delle volte, vive accanto.

Spesso la risposta di risoluzione di un problema si trova nell’individuazione delle sue cause. Per questo motivo chiediamo un maggior impegno da parte delle istituzione preposte ad avviare programmi di ampia portata  in merito a:

una puntuale e scientifica raccolta dei dati sulle violenze sulle Donne;
un'analisi delle cause;
un'adozione di programmi mirati alla prevenzione e  contenimento del fenomeno.

Riteniamo che la violenza sulle Donne debba essere riconosciuta come tremendo fenomeno sociale e culturale da contrastare in tutte le sue forme.

In questo contesto ben si colloca la Legge Regionale n.6 del 27 giugno 2014 "Per la parità e contro le discriminazioni di genere" con la quale la Regione Emilia Romagna "favorisce il pieno sviluppo della persona e sostiene la soggettività e l'autodeterminazione femminile come elemento di cambiamento e progresso della società; contrasta ogni tipo di violenza e discriminazione di genere in quanto lesive dei diritti umani, della libertà, della dignità e dell'inviolabilità della persona; promuove la cultura della rappresentanza paritaria, del potere condiviso, della prevenzione, cura e benessere della persona anche in relazione al genere, dell'educazione  e della valorizzazione delle differenze di genere per il contrasto agli stereotipi contro tutte le discriminazioni; favorisce l'equilibrio tra l'attività lavorativa, professionale e la vita privata e familiare per donne e per uomini".

Positivo che le Legge  si ponga tra gli obiettivi  di "rafforzare il sistema di prevenzione della violenza di genere (...) valorizzando le competenze di tutti i soggetti pubblici e privati impegnati sul tema, al fine di promuovere politiche e azioni integrate dirette ad eliminare la violenza contro le donne in qualsiasi forma essa si manifesti".

Il nostro impegno quotidiano consiste nel diffondere il più possibile fra lavoratori, colleghi, amici, semplici conoscenti e ogni volta che ne troveremo occasione i principi fondamentali dell’uguaglianza fra Uomo e Donna, fra ogni individuo a prescindere dal sesso, dall’orientamento sessuale, dalla religione e dalla razza perché riteniamo che il nemico vada ricercato nell’ignoranza e nella paura della diversità.

Si ringrazia la TPER e AEROPORTO G. Marconi per aver veicolato questo importante messaggio di civiltà.
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