Roma: il primo quartiere hot dalla Legge Merlin in poi
Se Roma diventa come Amsterdam, gli italiani andranno verso il Vaticano o continueranno a migrare verso i paradisi del sesso della Carinzia e dell'Olanda? No, perché di certe vi sono due cose: il turismo sessuale per le cade di appuntamento e del piacere è in ogni caso un'abitudine di molti connazionali, che preferiscono le "luci rosse" alla coppia di comodo; le donne che vogliono praticare il sesso a pagamento e anche gli uomini ci sono, lo praticano, spesse volte mettendo a rischio se stessi e anche le persone che convivono con queste attività per motivi logistici, quartieri, vie, vicini di casa.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino è intervenuto a RadioRadio per parlare di ciò, affermando di essere pronto a sostenere l'isola del divertimento, intesa non come un parco giochi per bambini e adolescenti, ma come un quartiere a luci rosse, a seguito probabilmente dello scandalo del quartiere Parioli.
Il progetto era stato presentato come ipotesi sul quotidiano Messaggero, ma non era stato preso abbastanza sul serio, fino a che il Sindaco stesso non ha ammesso che il piano di investimento sarebbe quasi approntato: Roma potrebbe avere il primo quartiere a luci rosse d'Italia, da quando è entrata in vigore la Legge Merlin.
Si legge nella nota ufficiale alla stampa: "Dai presidenti dei municipi capitolini un coro di sì. Alcuni hanno già iniziato a discutere l'idea coi cittadini, individuando le aree. E così nel VIII Municipio (Garbatella/San Paolo) si ragiona sul tratto di via Cristoforo Colombo all'altezza di piazza dei Navigatori, nella zona dove ci sono i campi sportivi e non a ridosso delle abitazioni. Nel V Municipio si ipotizzano alcune aree fuori dai centri abitati: una di queste è la parte di via Longoni, che collega la Prenestina con la Collatina. Un’altra zona potrebbe nascere nel tratto di via Collatina in cui si trova l’Agenzia delle Entrate, poco prima del Gra. E ancora: all’Eur."