Viviamo in un periodo difficile, nonostante gli appelli a mantenere la calma e la serenità è difficile fare conciliare i bisogni quotidiani con i costi della vita. Quando qualcosa non funziona a dovere, in qualsiasi tipo di Governo, la voce che manifesta per prima il dissenso è sempre quella della piazza, autonoma o organizzata, ma sempre la piazza. Cittadini, che insieme si battono per una causa o per un diritto.
Nonostante non tutti siamo nati "politici" la piazza da tempo (reale e virtuale) sta dimostrando continuamente che qualcosa non funziona e che la emergenza è imminente. Seguiamo i ministri, nelle loro uscite ufficiali, ed ogni volta vediamo piazze stracolme di gente che protesta e che grida aiuto per riuscire ad arrivare a fine mese.
Ultima la manifestazione di oggi, a Napoli, dove sono stati bruciati i cassonetti per manifestare contro il Ministro Fornero. Ma come dimenticare Riva del Garda, contro Mario Monti, Torino contro la Ministra Fornero, ancora Bologna, Taranto, Genova .. non si tratta più di politica.
Leggiamo anche on line gli appelli della cittadinanza e troviamo sempre lo stesso "refrain" abbassare gli stipendi, ridurre i privilegi, migliorare o aumentare gli stipendi, offrire posti di lavoro, aiutare la scuola e la sanità. Eppure dal palazzo tutto si esegue, meno che ascoltare ed esaudire le richieste degli elettori, straordinaria follia, non vi pare?
Non è politica, smettiamola di pensare che tutta questa gente si sposta solo per compartecipare alle idee di sindacati e partiti: è partecipazione popolare, quella parte della politica, vissuta dal basso, che dovrebbe a rigor di logica avere sì, lei, il privilegio, rispetto alle volontà di palazzo .. non il contrario.