Norvegia: una Corte razzista inconsapevolmente, si spera
Da killer a vittima sociale .. è così che si è difeso Anders Behring Breivik il giovane trentatreenne colpevole del massacro di 77 persone in Norvegia, insieme ad altre azioni a suo dire dimostrative, per una politica nazionalista e per la difesa dei valori della patria.
Non ci sono dubbi che la teoria nazionalista sia la prima cosa a cui pensa ogni mattina il giovane, tuttavia ci sono dei dubbi sulla coerenza di intento, per cui il giovane avrebbe comunque il dovere secondo logica di rispettare le norme norvegesi, che ovviamente vietano l'omicidio.
Tuttavia questa folle incoerenza non deve avere particolarmente colpito la Corte che prontamente, tralasciando le richieste della Procura che lo voleva a giudizio come "schizoide e paranoico" ha invece optato per una sentenza truffa per cui il giovane, come richiesto da lui stesso, è stato giudicato sano di mente.
Il risultato sono soli 21 anni di carcere, poiché la Norvegia applica pienamente il codice per il reintegro sociale della persona, fermo restando le riserve e qui viene la truffa, per cui il giovane potrebbe vedersi prorogato il carcere in caso di pericolosità sociale.
E come potrebbe mai non essere pericoloso un ragazzo che a 33 anni ha scritto pagine di strategia per la epurazione razziale, non siamo ridicoli.
Tre ore di requisitoria per sentenziare che esiste il ragionevole dubbio che il giovane sia condizionato da motivi ideologici, dunque niente crisi, niente dolori, niente instabilità, ma solo un piano progettato per vendetta a possibili ingiustizie che il giovane avrebbe sofferto a causa degli islamici. Quindi sappiatelo, che in Norvegia, se vi sparano e siete stranieri, possibilmente non sarete giudicati vittime di un pazzo, ma vittime di guerra .. eppure la guerra mondiale è finita da un bel po' di tempo.