Con tutta questa storia che a Natale bisogna essere più buoni si finisce per peccare di ipocrisia. Sarebbe bello essere più buoni, volenterosi e giusti ogni giorno dell'anno... Ma non lo siamo mai e costringiamo da sempre anche i bambini ad essere ipocriti, a nascondersi dietro un dito.
Facile dire: sono stato buono e non ho fatto arrabbiare mamma e papà. Ma è davvero così? Non sarebbe unos forzo di autocoscienza far dire ciò che il bambino prova, senza minimizzarlo o mimetizzarlo nel momento che ci vuole tutti più buoni... Manco fossimo noi i pandori da portare in tavola.
E anche noi: solo perché è Natale non è onesto fingere che le cose ci vadano bene per forza, rinnegare il fatto che si può parlare e chiarire, andare avanti e migliorare. Sarebbe un Natale migliore se, invece di fare i buoni e poi sparlare dietro, si stesse uniti a parlare e a chiarirsi. Se si scherzasse davanti, coinvolgendo l'interessato, invece di umiliarlo non appena la porta si chiude. Un Natale di onestà e dei parenti che si avrebbe voglia di vedere anche più di una sola volta l'anno probabilmente si otterrebbero così.
Invece si preferisce l'ipocrisia, sempre devoti al nulla, alla risatina sciocca, alla volontà di apparire e sembrare. A gennaio, quando non saremo costretti ad essere più buoni e quindi non ci dovremmo porre il problema di dover sembrare migliori di ciò che effettivamente siamo.
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