Liberi. E il resto?
Liberi. E il resto?
I tre italiani ex prigionieri in Iraq sono stati liberati ormai da qualche giorno, ma le stragi continuano ad imperversare; in Iraq nell'ultimo mese ci sono state 17 esplosioni e la guerra è ancora in atto. Ma Bush, Berlusconi e compagnia bella stanno procedendo in maniera corretta?
Io non sono nessuno per dire che loro sbagliano ma credo fortemente che il nostro presidente del consiglio non stia agendo nel migliore dei modi, l'unica cosa che preme al governo italiano credo che sia il rapporto economico con la "grande potenza" americana.
Denaro, economia, scambi, business...è questo quello che fa girare il mondo e se oggi il nostro governo appoggia gli Stati Uniti in questo scempio di corpi giornaliero credo che sia solo ed unicamente per non rischiare di perdere i rapporti economici. Sembra davvero sgradevole dire una cosa simile, ma perchè se tutta l'Italia manifesta contro la guerra in ogni modo, il nostro governo continua ad andare avanti bellicamente?
I tre ostaggi sono stati liberati, si dice dalle truppe americane, ma si dice anche che probabilmente sia stato pagato un riscatto, di certo la cosa fondamentale è la loro liberazione, adesso però sembra quasi che le decine di persone iraqene che muoiono ogni giorno non interessano più l'opinione pubblica che prima della liberazione dei nostri italiani stava attaccata alla tv per avere gli aggiornamenti...Mi chiedo spesso perchè tutte le persone iraqene che ogni giorno muoiono non vengono ricordate neanche per un minuto e una morte di un americano viene ricordata solennemente.
Ma un americano vale più di un iraqeno? Forse per i mass media o per l'opinione pubblica si. Gli iraqeni probabilmente sono un popolo con una cultura propensa alla battaglia, alle armi pur di difendere i loro ideali, ma anche gli americani non credo siano da meno, lo dimostrano le foto orride delle torture inflitte agli ostaggi iraqeni.
I "nostri" cari italiani sono liberi e io sono contenta per questo ma ciò che desidero è retoricamente la fine di questa guerra tragica, triste e danarosa.
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