Secondo la sociologia si tratta di una evoluzione naturale del modo di comunicare e di fruire della letteratura dell'utente finale (i lettori), secondo gli editori si tratta di una crisi della carta stampata dovuta al fenomeno della comunicazione alternativa (video e internet), secondo gli editori digitali si tratta di una opportunità immensa da sfruttare, secondo i letterati si tratta della disfatta della umanità.
Da qualunque punto di vista lo si guardi, il cambiamento delle abitudini degli italiani, che hanno smesso di leggere Harmony e Best Seller da qualche tempo .. è dovuto a qualcosa che somiglia alla moda: i grandi classici rimangono per la maggior parte un fenomeno legato principalmente alla scuola, all'università e alla professione che si svolge (più probabile che un docente o un giornalista leggano libri improponibili, piuttosto che un giovane si cimenti con metafisica e neoclassicismo) mentre la gente che sceglie che cosa leggere nel tempo libero è fortemente influenzata dai pareri di copertina e dai fenomeni letterari del marketing.
Ecco che delle penne come Paolo Choelo, Roberto Saviano, Gibran, Fabio Volo, per citarne alcuni, entrano nelle classifiche della letteratura più fruita, a sacrificio di autori parimente o più meritevoli, che non “passano” la cortina di fumo e restano nello scaffale a riposare.
Intanto gli e-book cominciano a girare, più snelli, più leggeri e apparentemente meno impegnativi, ci permettono di dare una occhiata alle pagine con minore attenzione e di scegliere autori perfettamente sconosciuti che propongono, ultimamente anche in versione gratuita, migliaia di capitoli che poca gente leggerà .. e che probabilmente non riusciranno mai ad entrare a far parte di una antologia scolastica.
Una spiegazione meno illogica del previsto c'è: in ogni periodo storico abbiamo assistito a diversi cambiamenti in fatto di evoluzione della letteratura e delle arti, ogni fenomeno ha una sua “eziologia” che richiede un lasso di tempo sufficiente e necessario per maturare, evolversi e fiorire nel suo massimo splendore.
La prima tentazione che si presenta a un sistema semplificato è di produrre letteratura, in questo caso in digitale, con la traslazione .. cioè portare dalla carta/supporto fisico al digitale le opere che si presumono possono interessare, per “portarsi al passo” con i tempi. Ma lo scarto nella fruizione è notevole: il lettore giovane non legge il passato e la letteratura giovane non è ancora grande classico. Serve aspettare ..
A vent'anni dal primo boom digitale possiamo dire che stiamo arrivando a destinazione, non per niente i lettori iPad e compagnia bella sono stati creati proprio ora. Come dire che per inventare una macchina serve prima avere la discreta certezza che sarà piazzabile sul mercato .. Apple insegna.
Ecco perché impazza internet di blog, siti, riviste, giornali, librerie digitali, imprese editoriali, web radio, web tv, che presumibilmente potrebbero essere letti da tutti, a patto che trovino nella concretezza dello spietato mondo della comunicazione, la vena d'oro .. pena .. non superare i 1000 lettori al mese .. che tradotto significa “quasi un fallimento”.
Dunque a guardare i dati statistici la lettura non è affatto passata di moda, il lettore si è settorizzato, ha cambiato il modo di accedere alle risorse e quindi è cresciuto numericamente (sempre più gente è informata attraverso diversi tipi di letteratura) ma si è concentrato sull'una o sull'altra metodologia di lettura, chi resta fedele al libro, chi punta invece all'e-book, chi segue i blog, chi legge il giornale, chi infine predilige la letteratura social e chi legge un po' di tutto o non legge quasi niente, eccetto le bollette delle utenze e l'estratto conto.