La moda, la cura del corpo e la rappresentanza
La moda, la cura del corpo e la rappresentanza
I leggings a scuola non sono sempre accettati, a fare da capofila per le scuole italiane alcuni istituti superiori, dove i pantaloni del decennio sono stati vietati. Peccato per la moda, poiché sono spesso fantastici e comodissimi pantaloni, ma non è del tutto fuori luogo il senso di questi provvedimenti. E' incredibile, se si pensa che tra tutte le cose strane che i giovani indossano, queste sono forse le più semplici e tutto sommato lineari, ma il problema è dovuto al risultato di alcuni look. La troppa aderenza abbinata a magliette micro causa eccessiva ammirazione, quindi scompiglio, da cui il divieto.

Smentite le voci di violenze sessuali e abusi avvenuti a causa dei pantaloni troppo sexy, resta comunque il fatto concreto: all'Istituto Marco Polo, Alberghiero di Genova questi pantaloni sono vietati perché gli alunni devono imparare ad avere una certa immagine professionale.

A Pordenone presso l'Istituto professionale Flora per il Commercio e il Turismo lo stesso tipo di pantaloni è vietato perché troppo provocante, con tanto di circolare approvata dal Consiglio d'Istituto.

In passato era accaduto qualcosa di simile per infradito, bermudas e pantaloni che scoprono il "dietro" tutto perché si tratta di un genere di abbigliamento non decorso secondo il profilo classico delle scuole italiane.
Di fatto il problema non è solo questo: se un regolamento impone lunghezze o scollature, se la moda parla del contrario, che cosa fa scegliere per una opzione o l'altra? Il trucco sulle ragazzine è meglio tollerato che i pantaloni stretti? Sono meglio le minigonne o gli studenti che si lavano poco? C'è un riferimento stabile o stabilizzante per determinare quello che è accettabile e quello che non lo è?

Se la scuola è un luogo di formazione, allora anche l'aspetto conta parecchio, ed è sensato che una scuola professionale, rispetto a un liceo, formi professionalità anche nell'apparenza.

Ci troveremmo poi nei casi della Consigliera del Comune di Castellammare, che si presenta con maglietta casalinga lunga e capelli da pettinare, leggins al ginocchio e sandali ergonomici in Comune, in condizioni degne del sabato pomeriggio in giardino, non ammessa al salone per motivi di impresentabilità.
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