Un lungo post per spiegare i motivi che hanno portato il Governatore d'Italia a non prendere parte alla Partita del Cuore, lo mette su facebook e noi ve ne riproponiamo una parte, la più signficativa: "Maggio 2013, Torino. Mi invitano alla partita del cuore, allo Juventus stadium. Anche un cuore viola come il mio deve ammettere che è bellissimo. E la città risponde alla grande: beneficenza, emozioni, divertimento. Torno negli spogliatoi e scatta in me l'istinto della competizione. Il prossimo anno facciamo la partita a Firenze, propongo. Ci danno l'ok e destiniamo l'incasso a Emergency. Sono felice. Poi, come noto, cambio mestiere."

Ma il parere di Beppe Grillo sulla non opportunità di giocare la partita viene in qualche modo accolto, poiché prosegue Renzi: "Ho deciso allora di non giocare la partita del cuore di quest'anno. Anche se mi costa dal punto di vista personale perché siamo fatti di carne e giocare con Baggio, Batistuta e Antognoni per uno come me che ama il calcio (non ricambiato, lo so) era un piccolo sogno: inutile nascondersi, siamo uomini."

Il motivo della polemica è nel fatto che la visibilità di un Presidente del Consiglio diventa scomoda se la Partita del Cuore viene trasmessa sulla televisione nazionale, non dimentichiamo infatti che siamo in periodo di Elezioni Europee. Sarebbe stato opportuno, per una sorta di giustizia sociale e politica, che l'organizzazione della Partita del Cuore prendesse in considerazione l'invito a più parti politiche, magari anche a tutti, poiché la solidarietà non ha un partito, in alternativa spostare la data in un periodo non pre-elettorale. Ci voleva tanto?