Istruzione: l'Italia fanalino di coda
Istruzione: l'Italia fanalino di coda
Siamo quello che viviamo, a confermarlo un sondaggio di Eurostat che descrive come la famiglia italiana, interpellata da sondaggi su adulti tra i 25 e i 59 anni, abbia determinato in molti casi lo sviluppo di una predisposizione o dell'altra nel comportamento dei figli.

Ecco allora che, se in Europa il peso intergenerazionale ha un valore diverso a seconda degli Stati, possiamo comunque andare a cercare delle comuni caratteristiche che possono fungere da linee guida per capire come si evolve la società di generazione in generazione.

Ad esempio lo studio: per le famiglie dove hanno studiato i genitori è probabile che anche i figli avranno il diploma e se i genitori sono laureati sicuramente i figli avranno la laurea, o almeno questa è la tendenza.

Il livello di istruzione interferisce e condiziona anche il posto di lavoro, per cui per un livello di studio medio alto, seguono professioni più ambite o migliori socialmente. Lo stato non è sempre migliorativo, vi è una tendenza all'inversione, per cui genitori molto ambiziosi hanno figli che non si laureano.

Il passaggio da livello intermedio a livello alto è tipico del nord Europa, il passaggio da livello alto a livello paritario o superiore è tipico della Finlandia e del Regno Unito. Il passaggio al livello intermedio è frequente in Cecoslovacchia, Slovacchia, Polonia, Lituania, est Europa e Svezia, mentre il livello di istruzione più basso è a Malta, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Italia.

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