Quest'anno rispetto allo scorso anno, sono aumentate le vittime di incidenti, tra cui anche due omicidi o presunti tali, legati alla festa di Halloween, che porta con sè allegria, stupore ma anche tanta, tanta stupidità.
Lasciamo da parte le superstizioni: non esistono forze misteriose e magiche che si scatenano se il 31 notte ci troviamo in costume a danzare in discoteca, gli spiriti, ammesso che possano esistere, non sono così ottusamente inutili da venire a cercar peste e corna tra i giovani ubriachi e ballerini.
Resta il problema del comportamento giovanile: quello che riesce a stravolgere completamente anche le persone più tranquille, rendendole potenziali vittime o carnefici volontari o involontari in incidenti improbabili che non accadrebbero mai se non ci fossero i presupposti giusti.
Halloween va gestita, ormai è una festa che abbiamo importato in tutte le città, va tradotta e resa potabile, in qualche modo demistificata. La notte di Halloween porta con sé il fascino dell'occulto, del mistero e che lo vogliate o no in fin dei conti anche della morte. Ma non tutti i giovani sanno pensare alla morte con animo sereno, prova ne sono le vittime di presunti seviziamenti o riti improvvisati che in qualche modo rendono eccitante una serata che, altrimenti, non avrebbe nulla di diverso dalle altre.
Il mistero e l'esoterismo possono essere affrontati, ma con le dovute cautele. Parla un criminologo, Vincenzo Mastronardi, per AGI Italia, che ha spiegato come mai in queste feste posticce possono accadere più incidenti che non in un festeggiamento normale, come Compleanno o Natale.
"Ad Halloween si avverte l'implicita autorizzazione a lasciarsi andare: l'unione di questo elemento con la propensione del singolo, il ricorso ad alcol o droga e il 'fenomeno gruppale' rappresentano una miscela esplosiva."
Ecco come si spiegano le notti dei fantasmi: "Attenzione e prudenza vengono meno. Si puo' essere privi di freni inibitori e dei vincoli che limitano il normale agire; si cerca qualcosa di diverso, di unico e di speciale che normalmente non si farebbe."