"Disordinati"... vizio o virtù?
Secondo la psicologia l’attitudine al disordine pare nasconda l’incapacità di prendere delle decisioni e di conseguenza di assumersi precise responsabilità, dando l’impressione di essere disponibili ad ogni tipo di compromesso. Una maniera per evitare di guardarsi dentro e quindi di riconoscere chiaramente i propri limiti.
Proprio per questo si tende a lasciare le situazioni in sospeso, senza soluzione, o si rinviano le decisioni, proprio come si lasciano gli oggetti sparsi per casa.
Normalmente il disordinato evita di avere progetti o considera le diverse situazioni a distanza, a grandi linee e senza aderirvi completamente.
Secondo gli esperti psicologi, il disordine è una modalità di ‘evitamento’, un meccanismo di difesa inconscio grazie al quale si impara fin da piccoli a sottrarsi alle scelte proteggendo la propria personalità dal timore che il passo compiuto possa portare ad una perdita. Ma ci sono anche dei vantaggi: le persone così riescono sempre a trovare ciò che cercano immerso nel proprio caos perché seguono una logica creativa, basata sulla memoria visiva, i raggruppamenti di oggetti.
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