Un puzzle di fedi,un cross-over di religioni e civiltà,una terra segnata da invasioni e massacri. Ma dove,ancora oggi,tutto si mescola e si confonde in una sottile linea di confine,tra l’Europa e le ultime propaggini d’Asia…
Nella Bucovina c’erano tredici chiese-gioiello. Dodici furono fatte saltare in aria da Stalin.
Vi si trova un mussulmano ,o meglio un tartaro di Bielorussia di nome Jakub,che beve vodka comunica con l’altro mondo,dice lui tramite un foglietto che appoggia sulla tomba. In questi fogli con citazioni dal Corano egli crede di dare delle indicazioni ai defunti…egli non sa che questo rituale lo ha preso dai suoi vicini ebrei,per cui come è noto ogni lettera sacra è un nome di Dio,quindi non può essere calpestata e ha bisogno di un funerale. Ma non basta Jakub accende candele per i morti e usa corone di fiori,come i cristiani.
Per lui i peccati del morto possono essere alleggeriti dia vivi,con la stessa logica delle indulgenze cattoliche.
Legge il Corano ma in lingua slava, e come se non bastasse usa l’incenso in moschea lo diffonde con la passione deiu preti ortodossi, e canta il Salh,le preghiere del muezzin,ma in coro,alla maniera bizantina. E infine ha adottato ,sotto forma di scongiuro contro le malattie,anche la preghiera alla Madona e agli angeli con la stessa naturalezza dei buoni vicini quando si prestano il sale.
Trovi sorprese così a viaggiare oltre l’ex cortina di ferro. Dal Grande Gelo emergono i resti di un favoloso arcipelago,pezzi del mondo di ieri.
Questo è solo un esempio di come questa parte del mondo ,nonostante i suoi drammi ,deportazioni, massacri,sia riuscita a conservare una capacità d’incontro che oggi il mondo sta perdendo.
In Polonia ho visto un pellegrinaggio di diecimila ebrei…mi sono sempre stupita di come quella fede popolare sia sopravvissuta a tutto.
Nella casa di Elimelech,c’era una folla incredibile di donne da marito,spingevano, s’intrufolavano, una batteva sull amia schiena ,mentre il foglio con le suppliche girava sopra le teste dai maschi di mano in mano ,attentissimi a non sfiorare una donna…
In Azerbaigian sopravvive il culto del fuoco,eredità di Zarathustra,mischiato con l’ ateismo di stato Stalin…
E che dire degli aleviti? Una sorta di mussulmani che adorano Gesù. Per questo in Turchia hanno sempre fatto fatica a farsi accettare .
Una mattina a Instabul ho sentito il suono del saz,uno strumento a corde persiano,e seguendo quel suono ho trovato uno strano edificio circolare. Dentro,al centro,quasi per tenere ferma la cupola gonfia come una gonna,c’era una colonna di marmo bianco che “esplodeva” in modo simile a un fuoco d’artificio.Tratto da GEO del 28/08/2008