Chi è ricco è più intelligente ?
I primi test di intelligenza apparvero nel 1905 in Francia, per misurare le capacità base dei bambini, mentre il concetto di Quoziente intellettivo (il Qi inteso come rapporto tra età mentale e cronologia ) fù introdotto solo nel 1917. Ma da cosa dipende il Qi? Tatu Vanhanen (Università di Tampere , Finlandia) e Richard Lynn (Università dell’Ulster) sono autori del primo studio che lo abbia messo in relazione con il Prodotto interno lordo (Pil) e i problemi nutrizionali.
Secondo i due studiosi le capacità intellettive di una popolazione sono strettamente legate al suo livello di ricchezza e sviluppo, poco a che vedere con geni, sesso o razza: in questa innovativa ricerca si dimostra che a influire sull’intelligenza sarebbero soprattutto le differenze economiche tra le varie “microregioni” in cui Vanharen e Lynn hanno suddiviso il mondo, che influiscono su qualità e quantità del cibo disponibile.
I più intelligenti, malgrado l’arretratezza di ampie zone del Pese, sarebbero i Cinesi, anche grazie ad una alimentazione sana e equilibrata. In coda l’Africa, provata da carestie e da scarso accesso a istruzione e tecnologia. Non mancano sacche con Qi inferiore anche in Occidente: nei ghetti statunitensi o nelle periferie d’Europa, là dove imperano cibo spazzatura e malnutrizione.