Non chiamateli spogliarelli, i Burlesque sono veri e propri generi di spettacolo che coniugano performance di danza, battute di satira, momenti dedicati alla canzone, il tutto in chiave teatrale con aggiunta di elementi circensi mantenendo sempre uno stile legato ad una raffinata ed autoironica malizia.
Gli spettacoli burlesque stanno tornando in auge, accanto alla rinnovata moda vintage, con un folto seguito di appassionati. Numerosi sono i clubs, festivals, parties organizzati ad hoc in cui si esibiscono les femmes fatales che fanno del burlesque il proprio stile di vita.
L’ origine del Burlesque risale alla seconda metà del 1800, in Inghilterra durante l’età Vittoriana. All’epoca si trattava di spettacoli ispirati ai Vaudevilles francesi, in cui si raccontavano con comicità i difetti della vita aristocratica e nobiliare. Esportato negli Stati Uniti, il Burlesque diviene il genere di maggior successo anche a Broadway, trasformandosi in vero fenomeno di massa. Inizialmente le donne dello spettacolo non sono nude, semmai poco vestite, lo striptease viene introdotto successivamente ma le sue origini sono ancora poco definite. In storie di fine Ottocento, si racconta che la Divina Fayouau abbia creato un’esibizione in cui i vestiti venivano tolti uno ad uno, oppure si vuole risalire l’origine dello spogliarello con l’aneddoto di cui è protagonista la ballerina Mae Dix, nel 1917, la quale durante un numero perde il vestito accidentalmente con grande gioia per gli astanti e conseguente introduzione del pezzo nelle esibizioni seguenti.
Ma negli anni ’20 lo slancio del Burlesque inizia ad esaurirsi anche a seguito delle difficoltà legate alle leggi che divengono più severe e impongono spesso la chiusura dei teatri legati a questi generi di spettacoli, così le ballerine si riuniscono nei nightclub oppure iniziano la loro comparsa nelle riviste maschili. Dopo alti e bassi legati anche alla nascita dei film a luci rosse verso la fine degli anni ‘60, il Burlesque rinasce grazie all’ ex stripteaser Dixie Evans, la quale trasforma il ranch di un’artista, che aveva raccolto il materiale del tempo di splendore del Burlesque, nel primo museo dedicato al genere: l’Exotic World Home of the Movers & Shakers’ Burlesque Museum and Striptease Hall of Fame, istituendo anche nel 1992 il premio Miss Exotic World.
Dagli anni ’90 si parla di New Burlesque, il rinnovato stile che coniuga le influenze introdotte da varie culture, tra le quali il rockabilly, il gothic, il punk con la riscoperta della raffinata e sensuale femminilità degli anni ’50, unita ad una crescente attenzione per l’immagine allo scopo di divertire.
Il look del genere non può prescindere da elementi come le calze a rete, i reggicalze, i pizzi, guanti, corsetti, i puntini e nappine (pasties e tassels per coprire le nudità più evidenti), g-string. Il tutto indossato con sottile ironia ed elegante seduzione, sopra tacchi a spillo, avvolte in piume di struzzo colorate sviando qualsiasi volgarità con un sorriso.
Se volete imparare l’arte di Dita Von Teese, vera e propria icona Burlesque, esistono corsi a Roma in cui vengono svelati i trucchi per sfilarsi i vestiti in chiave ironica. Boa e nipplecovers forniti dall’organizzazione.