Come gli altri numerosissimi italiani e non, anche io mi sono recata sabato scorso in quella che può essere considerata una mostra unica, che non potrà essere eguagliata per molto tempo da qualsiasi evento artistico e in particolare da qualunque altra esposizione legata al periodo impressionista.
Se amate questo straordinario periodo non potete mancare alla visita di Casa Carraresi a Treviso; avete tempo fino al 13 di aprile 2003 e potete prenotare i biglietti dal sito della mostra, curata e progettata da Marco Goldin
A proposito, vi consiglio di organizzarvi per tempo se volete evitare le lunghe interminabili code alle biglietterie!!
Le addirittura 162 opere tra dipinti, sculture e opere su carta sono divise in cinque sezioni; l’allestimento è veramente valido, organizzato cronologicamente e secondo un percorso obbligato che ci conduce alla scoperta dell’impressionismo nelle sue varie fasi fino alla parte tanto attesa da tutti dedicata completamente a Van Gogh .
Viene dunque ripercorso il tempo che intercorre proprio tra la prima esposizione impressionista, nel 1874, e l'ultima, l'ottava, del 1886, quella stessa mostra che venne visitata da Van Gogh il quale ne fu estremamente colpito. E proprio da questa sua forte adesione nasce, nella rassegna di Treviso, "l'età di Van Gogh", come sottolinea la seconda parte del titolo.
L’opera simbolo della mostra è l’indimenticabile Seminatore al Tramonto del grande pittore olandese, immagine rappresentata su tutti i cataloghi e souvenirs presenti nel fornitissimo bookshop.
Vado ora brevemente ad illustrare le cinque sezioni : la prima comprendente le testimonianze relative agli anni 1874-1879, dove trovano posto tutti i nomi storici che hanno contribuito all'affermazione della "nouvelle peinture” e al suo atto di nascita nell'esposizione dell'aprile 1874 a Parigi, presso lo studio del celebre fotografo Nadar ; dapprima affrontando la questione della pittura all’aria aperta( en "plein-air") con Boudin e Monet, poi il tema del paesaggio con il lavoro di Sisley, Pissarro, Cézanne, Guillaumin. A questo si aggiungono i due dipinti giovanili di Gauguin nonché la parte riservata alla ritrattistica, con Manet, Degas e soprattutto Renoir.
La seconda parte della mostra è basata invece su quella che è stata la fase forse più travagliata dell’impressionismo e che va dal 1880-1883, caratterizzata da numerose discussioni tra i vari artisti e da numerose innovazioni artistiche nelle opere di Renoir, Cezanne, Monet, Gauguin . Tra gli altri spicca il capolavoro di Degas, la sua celebre ballerina che merita di essere vista in una sala di museo e non in un libro!
La terza si chiama Impressionismo e oltre proprio perché raffigurante ormai il tempo maturo dell’impressionismo tra il 1884-1890, quando esso volge al termine lasciando, di fronte a sé altre grandi quanto sconosciute prospettive.
Si passa poi alla penultima zona dedicata a Rodin e infine alle cinquanta opere che si configurano come un evento nell’evento, come una vera e propria rassegna monografica splendidamente realizzata grazie al grande numero di opere raccolte a Treviso e al fatto di non aver trascurato nessuno dei periodi e dei temi entro cui si sviluppa il lavoro di Vincent Van Gogh.
Paesaggi, nature morte e ritratti , quindi, per creare il gusto di un'epoca ormai entrato nella leggenda; opere che valgono un viaggio fino a una città piacevole come Treviso e perché no, salendo per lo “stivale si può sempre passare per Venezia che merita ogni volta di più.