Dal restauro della chiesa di Sant'Orsola di Firenze, condotto per volere della Sovrintendenza della Toscana sono emerse tre tombe sepolcrali di cui una appartenente quasi sicuramente alla donna leonardesca più famosa al mondo,  Monna Lisa, ovvero la Gioconda: il ritratto di donna, datato tra il 1503 e il 1505 esposto al Museo Louvre di Parigi appartenente ai ritratti con prospettiva aerea di Leonardo da Vinci.

Dai lavori di restauro è uscito anche uno scheletro, che potrebbe essere proprio quello della celeberrima "modella" di Leonardo. Nei pressi delle tombe anche i resti di un altare. Le ipotesi per la identificazione delle persone sepolte in quello spazio devono attendere il risultato dell'esame al carbonio 14.

Al momento le ipotesi accreditano due delle nobildonne di cui si hanno notizie certe in merito alle loro spoglie: si tratta della nobile Maria del Riccio e della moglie del mercante Francesco del Giocondo, cioè di Lisa Gherardini, la Gioconda.

Monna Lisa è un simbolo della pittura italiana, non solo per le novità tecniche che Leonardo da Vinci seppe sperimentare su ritratto, ma anche per lo spasmodico tentativo dell'artista di perfezionare questo ritratto, con continui ritocchi alla figura, che dai migliori critici d'arte del '500 è stata unanimemente definita come la più controversa raffigurazione di donna nel periodo.

Nell'arte contemporanea siamo abituati alla sperimentazione, tuttavia per un artista vissuto nel '500 la sfida nel rappresentare una donna con un accenno di sorriso in ritratto è una novità particolarmente studiata, tanto che il celato sorriso della nobildonna è uno dei più indagati segreti di Monna Lisa.

Il sorriso di Monna Lisa compare infatti nell'originale dipinto di Leonardo, come possibilità .. un non sorriso insomma che nella copia del suo allievo, per certi versi ruvida e più semplice, il pittore Andrea Salai, copia esposta al Museo del Prado, non c'è. Ulteriore conferma della sperimentazione leonardesca.