Sacro e profano. Quyesta, la settimana Santa in Sicilia. Un mistero tra sacralità pura miscelata a forme di paganità esasperata, piena di simbologia . A Pietraperzia durante i preparativi de "U Signuri di li fasciI", unnastro rosso dopo essere stato misurato con il corpo del cristo viene annodato al braccio, un gesto che si rifà all'antica usanza magica della legge del contatto. Grande simbologia anche ad Enna : paramenti sacri e simulacri mostrano grande sfarzo di ricchezza in contrapposizione alla povertà. Giungendo a S.Fratello, nel pieno della processione, potremo pensare di trovarci a carnevale: grandi schiamazzi, suoni di trombe, botti. I giudei sono vestiti con abiti vivaci e si considerano gli uccisiori di Cristo. Questa è la Sicilia durante il periodo pasquale, una terra dove tradizioni antiche sfidano il mondo multimediale che lo circonda, resistendo alla modernità..
BARRAFRANCA
Non c'è certo compostezza nel Venerdì Santo di Barrafranca. Qui la macchina processuale, che viene portata in maniera piuttosto tumultuosa, porta il nome di "Trunu". Un piccolo palo sulla cui sommità c'è una sfera, una sorta di mappamondo multicolore, a questo viene inserita "a spera" alla quale vengono appesi i "scocchi", dei nastri colorati rappresentanti gli ex-voto. Sopra la "spera" vi è un crocifisso interamente avvolto da gioielli. Se il palo è relativamente basso le travi che servono per il trasporto invece sono lunghissime. Circa 200 fedeli dovrebbero portarlo in spalla. Allora i tanti giovani che non hanno potuto ottenere il posto, con mezzi non certo leciti, cercano di guadagnarsi il posto sotto u trunu. In questa grande confusione la macchina va e non c'è modo di fermarla fino a fine processione.
CALTANISETTA
I gruppi statuari, anche dette Vare, vengono portate in processione il Giovedì Santo. Costruite in gesso o cartapesta per opera di vari artisti, fra questi Francesco e Vincenzo Biancardi, rappresentano personaggi e scene della passione di Cristo. Fra queste spicca la Sacra Urna decorata con oro zecchino. Presentate nella piazza principale al tramonto vengono portate in processione per tutta la notte.
TRAPANI
I "Misteri" di Trapani hanno origini molto antiche e si pensa derivino da analoghe manifestazioni spagnole. I "Misteri", bellissimi gruppi statuari in stile barocco, vennero affidati alle maestranze trapanesi nel VXII secolo, con atti notarili. Le Maestranze sono diciotto e il loro compito inizia già con il primo venerdì di Quaresima, quando effettuano "a scinnuta du misteri", cioè l'esposizione al pubblico del proprio gruppo statuario. Fra le maestranze c'è molta competizione. Per questo motivo l'addobbo finale viene tenuto segreto fino al Venerdì Santo. Nella Chiesa del Purgatorio, nelle ore precedenti l'uscita delle "vare", l'aria è molto pesante, quasi irrespirabile: un miscuglio di fumo di candele e tensione accumulata fra le maestranze in attesa della processione. Poi l'uscita dei Misteri è accolta da un'immensa folla. Nel loro andare i portatori effettuano diversi caratteristici movimenti, fra i quali: "l'annacata", il dondolamento ritmico; "l'arrancata", un'improvvisa accellerazione per recuperare il terreno perduto; "a vutata", che consiste nel girare improvvisamente la "vara" verso persone facoltose dalle quali ci si aspetta una lauta offerta.