Ha senso festeggiare il 1 Maggio, Festa del Lavoro, quando in Italia il 12% degli adulti attivi mediamente non ha un lavoro, vi sono oltre un milione e mezzo di famiglie senza reddito da lavoro e il 43% circa di giovani è inoccupato?
Se lo stanno chiedendo in tanti, nonostante i primi accenni di timida ripresa economica, tanto che il 1 maggio di quest'anno è stato vissuto con una certa fiacca. Tanti eventi, ma la gente ha in sè poco da festeggiare, ma tante speranze.
La Festa del Lavoro è festa per chi ha un lavoro o è la festa del lavoratore in generale? Il 2014 ha offerto la possibilità di fare un lungo ponte, per chi ha potuto usufruire, altri al contrario hanno lavorato parecchio anche in questi giorni e non si tratta solo degli organizzatori degli eventi.
Il 1 Maggio in Italia ha sempre avuto un sapore di sindacato, di politica, di partito, anche se di per sé la festa del lavoratore non dovrebbe distinguere parti di persone, da altre .. se è una festa è per tutti, altrimenti non è una festa nazionale. Ecco, si pone il solito problema: chi paga e chi guadagna durante le feste nazionali? Perché alcune feste sono monopolizzate e quindi risultano difficili da vivere? Insomma .. come sempre c'è da riflettere.
Un 1 Maggio con un messaggio debole, da chi non ha saputo tenere insieme il tessuto sociale, ma una speranza forte da parte di chi vuole lavorare, la speranza di trovare un posto di lavoro e di seguire il trend dell'economia italiana, in lenta ma visibile ripresa.