Nel libro Fuori dalla nebbia,edito dalla Falco Editore sono descritte le due anime di Guareschi, il letterato e l'uomo. Un insieme di pagine che proviene dalla voglia di raccontare una verità che vuol dare dignità a qualcuno che ha vissuto e sofferto e ha rinunciato a tutto pur di avere un cognome e non perché quel cognome è Guareschi, ma perché in quelle sillabe ci sono le origini e la realtà delle origini di una vita.
«Conoscevo Giuliano Montagna – ha esordito Concetta Cirigliano Perna, coautrice – e non mi spiegavo come potesse un personaggio come Guareschi, autore che resterà nella memoria dei lettori in eterno, non avere la stessa lealtà e integrità nel riconoscere legalmente il proprio figlio. E nonostante Giancarla Minuti Guareschi, moglie di Giuliano, fosse sempre stata molto riservata ed elegante, ha deciso a un certo punto di “denudarsi” e raccontare la propria storia per farla conoscere al mondo. Così è nato Fuori dalla nebbia».
Parla anche la nuora di Guareschi: «Un libro – queste le parole di Giancarla Minuti Guareschi – che rappresenta una integrazione fondamentale a quello scritto da mio marito Giuliano qualche anno prima che morisse. Guareschi era molto affezionato a mio marito, nonostante la decisione di non riconoscerlo. Io penso che se oggi fosse qui sarebbe felice di come si è conclusa la nostra vicenda, della mia ostinazione a richiedere la prova del DNA, e di ciò che Giuliano ha saputo fare in vita e che abbiamo cercato di raccontare nel libro».
Il tour che ha portato in giro per l'Italia la storia affascinante e complicata di un figlio che cerca anche legalmente di essere riconosciuto dal padre, è ormai agli sgoccioli. Le presentazioni si sono tenute in moltissime città, tra cui Cosenza, Parma, Roma e altre ancora, portando con se il velo di malinconia che sempre accompagna chi ha bisogno di origini e per tutta risposta deve crearne di nuove e per farlo sceglie di andar lontano. La nuora di Guareschi, con il marito, se ne va in Australia, dove tuttora vive e divide il suo cuore tra il profumo degli eucalipti della terra adottante e il profumo dei tigli della terra madre, l'Italia. Alla luce di ciò un cognome non rappresenta solo un insieme di lettere, rappresenta la necessità, intrinseca nell'uomo, di appartenere a qualcosa, di sapere di far parte di un disegno più grande. E' lo stesso respiro che Pavese esprime ne La luna e i falò, far parte di una famiglia, sapere quali sono leproprie origini significa "sapere di esistere".