Un Festival senz'altro al femminile quello della edizione 2012, che ha visto non solo trionfare sul podio 3 donne, e che donne, ma anche una partecipazione davvero corposa del genere femminile in proporzione al totale dei partecipanti, segno che nell'arte e in questo caso nella musica, le donne contano, eccome.

Ma andiamo con ordine: vince Emma, la giovane cantante che interpreta un testo di Modà che parla di attualità, problemi della gente comune, con "Non è l'inferno". Poco male per la 27enne della scuderia De Filippi, che tiene davvero alto il livello delle interpretazioni musicali dei giovani da talent, smentendo la oramai nota teoria che i talent servano solo a autoalimentarsi.

Ma dopo Emma ci sono anche Arisa e Noemi, che leggono l'altro volto della femminilità, il primo fatto di studio, di rigore e di autocoscienza, il secondo fatto di passione, tenacia e sentimento. Ecco come 3 giovani cantanti possono tagliare la linea rossa che separe l'artista dalla persona comune, leggendo i diversi punti di vista del vivere. Descrivere, interiorizzare o vivere .. che poi è anche il dilemma dei nostri giorni, che dividono le persone tra chi sente, chi vede e chi parla .. rendendoci incapaci di avere una visione d'insieme del quotidiano.

Tuttavia, lasciando da parte le polemiche: anche Ivanka, la valletta modella, ha fatto il suo gioco di donna (quella che non c'è) bellissima e tenera ecco un altro volto della femminilità. E poi Belen, la spontaneità del vivere. La bella Geppi Cucciari l'unica con il cognome, che interpreta a mio parere la intelligenza femminile in persona e infine la povera Canalis . . nel ruolo de . . la sacrificata, a partire da quelle scarpe che la portano "al livello delle amiche". Ecco la dimostrazione che per arrivare ad avere successo, con o senza cognome, serve farsi strada da soli .. non alle spalle di un uomo.