Autore : Dario Voltolini Lupi
Editore : Feltrinelli Editore Come un frammento esploso dallo splendido mosaico illogico di "Forme d'onda"
, "Primaverile" ne ricorda il senso dell'adesso contingente, ma in un'eco
dimezzata.
Un percorso in ascesa di ricordi annodati ai gomitoli dell'oggi, dipanati
nei gradini di una scala lunga l'intera vita, pulsioni di visioni, un
"giunco palustre" da inseguire e abbandonare tra i banchi di una chiesa, una
donna del destino fast food, un ragazzino sorprendente, un amico da trovare:
si procede per inviti di azioni, particolari minuti che schizzano in
tasselli maggiori a creare nell'incavo dell'arazzo narrativo, rapide
variazioni di scena, alcune ironiche, a volte appesantite da un linguaggio
che scade, volutamente, in un barocco che sbadiglia.
Forme di onde-di abbozzi-di storie ritornano dai racconti precedenti di
Dario Voltolini a tal punto che, in queste pagine, capita di rivivere il
tempo sfasato di un ospedale che, già, sembra stato percorso e il moto
immobile di un aeroplanino di carta finito sospeso sul magico filo di un
balcone e lanciato, in passato, dallo stesso bambino che, ormai adulto, il
protagonista cercherà, tra il revival di conoscenti ritrovati e le luci
sintetiche della tag incompleta di un misterioso writer; scoprendo uno
strano essere bendato e appeso al centro di una stanza, come la figura
ambigua dell'impiccato dei tarocchi, e un mostro abbarbicato su un albero
che ricorda, vagamente, quei gamberetti gettati ai gabbiani dalla finestra
di un'insolita cucina efficiente e finiti lì, "virgole rosa in un testo
verde", appena "piccole parentesi, mezzelune in bilico sui rametti", in
grado di dare un senso all'allusivo sottotitolo del libro.