Sono entrata nella vita di Astrid e di sua madre attraversando il loro giardino in una notte di forte vento caldo del deserto, folate violente che muovono i rami pieni di foglie lanceolate degli oleandri bianchi in fiore.
E' un vento che inquieta, rende nervosa e agitata la notte, una notte più difficile delle altre per la madre, poetessa dalla forte personalità; geniale ed eccentrica, ha sempre usato il suo fascino per conquistare e dominare gli uomini e le persone che le stanno accanto.
Non c'è un padre, vivono sole ed il loro è un rapporto molto complesso.
Astrid osserva, fin troppo. È attenta, della madre non le sfugge nulla, conosce i suoi pensieri.
La sua sensibilità esagerata, che ha sviluppato durante un'infanzia di solitudine, la porta ad intuire i tormenti interiori della madre.
E' una ragazzina molto introversa, le parole non sono il suo modo di comunicare, lei disegna tutto quello che sente dentro, lo traduce sui fogli in ogni momento del giorno e della notte.
Il rapporto madre figlia non è mai lineare, si sa, in questa storia prende sentieri particolarmente tortuosi e difficili da percorrere. Astrid ha una madre complessa, così diversa dalle altre madri, ma è il suo unico punto di riferimento ed è letteralmente sedotta da questa figura così unica.
Un avvenimento tragico interrompe violentemente il rapporto tra le due: la madre viene accusata di omicidio.
In preda ad una violenta crisi di gelosia, ammazza un suo amante e viene incarcerata.
Astrid si ritrova sola ed inizia per lei un viaggio in una realtà difficile e problematica fatta di famiglie affidatarie in cui conosce anche la violenza ed i soprusi.
Deve imparare a difendersi, a proteggersi da quello che la circonda e, giorno dopo giorno, impara a difendersi anche dalla propria madre che, dal carcere, cerca di dominare, come sempre, la sua vita.
Ora può e deve contare solo su se stessa e sulle sue capacità.
Non ha una casa sua, deve trovarla e costruirla dentro di sé, accogliente per ospitare la sua anima così duramente ferita dagli eventi della vita.
E' un cammino lungo e difficile che Astrid riesce a percorrere… arrivando a se stessa.
Oleandro bianco è di Janet Fitch