Muori per me, delle scrittrice statunitense Karen Rose, è il primo libro della trilogia Daniel Vartanian, candidata a sostituire nel cuore dei lettori – e soprattutto delle lettrici – la più famosa trilogia Millennium dello svedese Stieg Larsson.
Un assassino violento e psicopatico, il cui principale divertimento è quello di torturare le sue vittime procurando loro la maggior sofferenza possibile, un crudele videogioco che riproduce in maniera particolareggiata le loro morti, una torbida vicenda familiare e la storia d’amore tra una bella archeologa e un giovane detective sono gli ingredienti principali di un romanzo a metà tra il thriller e il romance, che appassionerà gli amanti del brivido senza però deludere chi nei libri cerca anche un tocco di romanticismo e apprezza le belle storie d’amore.
Proprio in questa duplice anima, infatti, sta il fascino e la novità di questa saga, una sorta di “romantic suspance”, come è stato definito, che ha reso Karen Rose una delle autrici più apprezzate dal pubblico femminile.
Lo stile e curato e scorrevole, la trama avvincente, mai scontata, rendono quasi impossibile abbandonare la lettura fino al finale, quando la tensione narrativa raggiunge il culmine e ci si trova a scorrere velocemente pagina dopo pagina, trattenendo il fiato in attesa che gli eventi precipitino in un finale davvero ben scritto. La Rose, inoltre, riesce a rendere molto bene la passione che travolge i due protagonisti, regalando pagine degne del romance più puro. L’unico limite è che a tratti, soprattutto nella prima parte, le descrizioni dei sentimenti e delle reazioni dei protagonisti sono troppo dettagliate, a volte noiose e spesso melense quando si descrive la passione della coppia protagonista; questo piccolo difetto, tuttavia, non pregiudica in alcun modo la gradevolezza di un’opera particolarmente consigliata a tutte le donne, adattissima ai lunghi e sonnolenti pomeriggi estivi che ci aspettano.