Sarebbe bello chiederlo all'autore, il taglio preciso che intendeva dare a “Kriminalbar” un libro che promette di essere uno spaccato sulla delinquenza e sul giro di vite della Milano nascosta, quella che compare nelle mappe della criminologia, ma non traspare dalla immagine che si ha di essa.
Indubbio che i personaggi sono tratti dalla esperienza giornalistica, in alcuni momenti il romanzo noir assume delle sembianze credibili e per qualche verso affascinanti. Tuttavia, forse per necessità narrativa, intrecci e dialoghi sono poco credibili, non tanto per quello che viene detto, plausibile e possibile, ma per la ridondanza di particolari, che tutto fanno meno che ricondurre a un sistema delinquenziale.
Frasi fatte e circostanze rimarcate, che possono rendere simpatici i protagonisti dei 10 racconti tra loro indipendenti, che scandiscono i capitoli di un libro che un tantino è deludente. A metà tra un racconto di periferia e un bel volo pindarico, ci si trova immersi in una narrazione puntigliosa e precisa, che se tutti i delinquenti fossero come questi protagonisti, per le Forze dell'Ordine sarebbe un gioco da ragazzi .. lavorare.
Un plauso di merito va certo a Piero Colaprico per essersi preso la briga di aiutare il lettore a fare luce sulla criminalità dei piccoli baretti del malaffare, tuttavia eccetto le descrizioni realistiche, il resto è piuttosto debole. Noir vademecum, più vademecum che noir, ma forse lo scopo era proprio di informare, certo non di intrattenere.
Kriminalbar di Piero Colaprico
Edizioni Garzanti Elefanti
pag. 238