Adesso parliamo di donne e iniziamo con Le donne che sconfissero Hitler di Nina Schroder. È solo grazie alla sua tenacia e alla sua puntigliosa indagine se nel 1993 si è finalmente potuta conoscere la verità su un drammatico episodio che riguardava il regalo dei gerarchi della Gestapo per il cinquantaquattresimo compleanno del Fuhrer nel lontano 27 febbraio 1943. Un gruppo di donne ariane che con una protesta silenziosa e pacifica si sono battute come leonesse per i loro mariti ebrei e sono riuscite a sconfiggere Hitler.
Un'altra donna in lotta è Chao-tsing, la protagonista de I piedi della concubina di Kathryn Harrison. Ha cinque anni e le fasciano i piedi per la prima volta, ne ha tredici e la danno in sposa a un vecchio mercante di seta che la picchia e la maltratta. Non vale molto la vita di una donna, sofferenza e privazioni sono il pane quotidiano, ma il desiderio di libertà è più forte di qualsiasi catena e rende sorelle donne di tutte le culture e di tutte le latitudini.
Storie che si incrociano, vicende simili accomunano le donne; domande, riflessioni, pensieri, rimpianti e la sensazione di essere diventata la persona sbagliata, una sconosciuta che non corrisponde ai sogni dell'adolescenza, ai progetti della giovinezza, ma che travolta dagli eventi ha più subìto che preso in mano le redini del proprio destino. Di tutto ciò parla Anne Tyler in Quando eravamo grandi, in cui Rebecca, una donna di cinquantatre anni, fa il bilancio del proprio vissuto e, nell'età in cui tutti direbbero che è troppo tardi per cambiare e che quel che è fatto è fatto, lei non la pensa affatto così.
Altra storia di donne e arriviamo all'ultima rappresentante di una nutrita schiera di eroine che da sempre animano i romanzi di Isabel Allende.
Sono sempre le donne protagoniste dei suoi libri e con Ritratto in seppia racconta una donna e il suo passato attraverso amori, guerre e nodi di sangue e riesce a fare un grande omaggio alla libertà di vivere e rivivere. La Allende mette insieme ricordi personali, sogni, fantasie, realtà storiche in questo romanzo che può essere considerato l'anello mancante di una ideale trilogia composta da La casa degli spiriti e La figlia della fortuna.
Trasmette chiaramente la nostalgia del Cile e la voglia di ritrovare gli affetti. È palpabile, attraverso le avventure degli antenati di Clara del Valle la chiaroveggente, il desiderio di ripensare a persone care che ora non ci sono più.