Nonostante la tematica sia quella, ormai abusata, dell’amore tra un bellissimo vampiro secolare e un’ingenua adolescente umana, “Cuore nero” è un libro che riesce a stupire e a commuovere. Stupisce non per i contenuti, ma per la scrittura lieve e insieme profonda, in grado di penetrare l’animo dei protagonisti permettendo al lettore di fare altrettanto, coinvolgendolo così in una trama che a tratti gli sembra di vivere in prima persona. Stupisce per il finale, che non ti aspetti assolutamente da uno young adult a cavallo tra romance e horror, generi diversi eppure complementari che si mescolano sapientemente al suo interno. Proprio sul finale, infatti, raggiunge il culmine quella tensione narrativa, quel pathos che la Giusti, giovane scrittrice calabrese, riesce a tener vivo fino all’ultima pagina, quando trattenere la commozione è difficilissimo. Ma “Cuore nero” stupisce anche per l’ambientazione decisamente insolita per un libro del genere: il romanzo, infatti, è ambientato in Calabria, nel paese dove l’autrice è cresciuta, e luoghi realmente esistenti (il liceo, la spiaggia, le colline tutto intorno) vengono trasfigurati simbolicamente per ammantarli di quel mistero che la fantasia del lettore esige per poter galoppare liberamente. Niente panorami esotici o paesaggi fantastici, dunque, ma vi assicuro che non se ne sente per niente la mancanza; tra vampiri e cacciatori, adolescenti irrequieti e tenaci passioni è pressoché impossibile annoiarsi leggendo questo libro, che scorre velocissimo nonostante la lunghezza. Una lettura caldamente consigliata a tutte le donne, giovani e non, ma soprattutto a quelle più romantiche, che non hanno mai smesso di sognare la favola e l’amore eterno anche nella vita di tutti giorni. Un doppio plauso, infine, va ad Amabile Giusti, sia per la bravura dimostrata sia perché ha deciso di devolvere in beneficienza i diritti del libro.