Acciaio di Silvia Avallone
La giovane Avallone esordisce Acciaio, raccontando la storia di un legame indissolubile tra due ragazzine nella realtà degradata di Piombino. I ragazzi di Via Stalingrado, lontani dai sogni e le illusioni dell’adolescenza, sono scaraventati nell’amara realtà dell’acciaieria; giorno per giorno vivono di privazioni e disillusioni, cercano un ripiego nella trasgressione, nel furto e nella droga. Anna e Francesca, immerse nel degrado e nell’assenza di rapporti umani, stringono un’amicizia particolare, un legame indistruttibile. Anna proviene da una famiglia colta, il padre è assente e strozzato dai debiti, l’affascinante Francesca è vittima della violenza del padre e della debolezza della madre. Le due giovani unite e pronte ad affrontare le asprezze della vita, tuttavia verranno travolte da un evento inaspettato; l’amicizia si evolve in amore e attrazione. Francesca, in preda alla gelosia per Anna, soffre e si dichiara apertamente. Anna non riesce ad accettare l’amore per l’amica e si allontana definitivamente. Francesca sceglie un’altra compagna nella speranza di attirare l’attenzione di Anna. Nel frattempo, il fratello di Anna, stanco delle avventure della compagnia di Piombino e della vita alienante da operaio, si innamora di una ragazza seria e affidabile. Ma un amore tanto intenso e travolgente può sconvolgere la vita di un giovane fino a condurlo alla fine proprio nel posto di lavoro. L’autrice descrive il disagio e la precarietà della classe operaia toccando il tema attuale delle morti sul luogo di lavoro e il tema dell’amicizia nella crisi adolescenziale. Avallone con il primo romanzo non vince il premio Strega ma conquista una fetta non trascurabile di lettori con un romanzo drammatico e realistico.