Perché si usa dire puntuale come la morte? Se ci pensiamo bene, la morte, non è puntuale, bensì certa. Dunque, tornando al concetto di tempo espresso nell'articolo precedente, il detto "puntuale come la morte" non è un detto popolare attendibile, bensì una metafora, la metafora della ineluttabilità del fato. Non a caso il detto si riferisce non solo alla sveglia, ma anche alle tasse, agli eventi della vita che hanno una cadenza che non si può modificare.
Dunque se andiamo a vedere come questa frase retorica viene tradotta all'estero, non troviamo l'aggettivo puntuale, bensì l'aggettivo inevitabile.
Dunque come mai in Italia si usa dire puntuale come la morte? La frase è letteraria ma non ha alcuna paternità, si ritrova spesso citata da numerosi scrittori, per dare enfasi al raccontare, ma dal punto di vista strettamente letterario essa è stata riconosciuta con validità d'autore solo nel 2011, badate bene, grazie al Premio Letterario città di Torino, elencata tra gli aforismi degni di essere ricordati negli allori delle grandi penne.
Dunque, al contrario, all'estero, tale metafora si traduce con simile significato, ovvero proiezione della certezza, dunque inevitabile come la morte, ineluttabile come la morte, morte certa. Quindi che cosa significa realmente puntuale come la morte? Secondo le interpretazioni non grammaticali, ma popolari o letterarie, ovvero metaforiche, significa puntuale nel senso di certa, inevitabile. Puntuale come la morte fu una metafora che si diffuse nella cultura popolare italiana in riferimento, particolarmente, alla pena di morte, che non sarebbe procastinabile. Un'esecuzione dunque, che non dipende dalla natura, bensì da un decisione umana, poi snaturata, con il cadere della pena capitale, in un senso meno gragico e quasi allegorico, insomma dire puntuale come la morte, ad oggi, non richiama più dolore, bensì semplicemente inevitabilità.