
LA GRAZIA INVINCIBILE: IN USCITA IL 21 MARZO SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI E IN VERSIONE CD PER L’ETICHETTA LA STANZA NASCOSTA RECORDS IL SECONDO DISCO SOLISTA DEL CANTAUTORE E CHITARRISTA BOLOGNESE SCHENA
-RELEASE PARTY DOMENICA 23/03, ore 19.00, allo spazio polifunzionale Camere d’aria, Bologna (Via Guelfa 40/4)-
In uscita il 21 marzo su tutte le piattaforme digitali e in versione CD, per l’etichetta La Stanza Nascosta Records, “La grazia invincibile”, secondo disco solista del cantautore e chitarrista bolognese SCHENA.
“La grazia invincibile” verrà presentato domenica 23/03, con inizio alle ore 19.00, allo spazio polifunzionale “Camere d’aria”(Bologna, Via Guelfa 40/4). Sul palco con Schena (voce e chitarra) William Duarte (chitarra, piano, tastiere, elettronica), Margherita Valtorta (basso, voce), Oscar Martin Del Rio (batteria, percussioni), Roberto Serenelli (sax soprano, fiati).
Il progetto- spiega SCHENA- nasce dai testi di Ernesto Ragazzoni, Dino Campana e Antonia Pozzi. È un omaggio a tre grandi poeti “oltre le antologie”, una trasformazione in musica delle loro parole.
Ragazzoni, Campana e Pozzi vivono tra fine ‘800 e inizio ‘900, in un periodo di rapido e spietato cambiamento del mondo. Tre vite originali e tormentate, capaci di raccontarsi in maniera quanto mai attuale. Hanno in comune una voce limpida che trova nella natura la sua forma d’espressione.
Nel disco- dieci poesie “trasformate” in canzone, che cercano la bellezza della natura nella musica e nel suono, si susseguono conflitti e pacificazioni, in una continua ricerca di sublimazione artistica del dolore. Melodie e arrangiamenti raccontano di paesaggi forti e della ricerca di un contatto più autentico con il mondo.
Grazie alla collaborazione con il produttore William Duarte- prosegue il cantautore- ho cucito su misura il suono di ogni brano senza vincolo di genere musicale e tenendo conto della diversa personalità dei tre poeti, con rispetto e un debito di amore per le parole di Ernesto, Dino e Antonia.
Perché i poeti aprono sempre la loro finestra anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata." (Claudio Lolli)
La grafica gioca con gli stilemi dell’Art Nouveau, a partire dall’illustrazione del cigno in copertina, simbolo di purezza e trasformazione, realizzata da Rocco Lombardi.
L’album è dedicato a Paolo Benvegnù e alla sua grazia. (Paolo Schena)
L’album raccontato traccia per traccia
Anticipato dal singolo “Poesia facile”, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia di Giovanni La Pàrola, l’album trova nella poesia di Campana- tattile, escursionistica, che abbisogna d’esperire (la definizione è contenuta nel libro Sull'Appennino di Dino Campana. Fotografie e impressioni di viaggio di Emiliano Cribari, emuse 2023)- nella sua geografia poetica inesausta, il suo benefico innesco.
E’ il brano- spiega il cantautore- da cui nasce l’idea di di un album sulla libertà infinita della poesia e della natura (qui il mare), che rompono le regole delle nostre storie quotidiane. L’inizio del testo di Campana rivedeva un famoso verso di Petrarca (“Pace non trovo et non ò da far guerra”) alla luce della propria poesia, facile, perché istintiva, e in continuo viaggio. La musica di questi versi parte da immagini di avventura, quasi salgariane. Anche l'arrangiamento mantiene la stessa linea, accostando classico e nuovo e richiamando in particolare la tensione delle musiche da film di Morricone.
Se si considera “La grazia invincibile” un concept album sul legame tra natura e poesia, “Il Raggio” e “La Nuvola”, estratti dalla poesia di Ragazzoni “Ascensione”, quasi una preghiera laica nella quale ogni strofa è dedicata ad un elemento naturale, sono Intro e Finale.
“Ascensione”- racconta SCHENA- è una poesia giovanile fra le poche pubblicate in vita (Ragazzoni non si riteneva poeta ed è stato pubblicato dopo la morte). E’ una poesia sulla lotta degli opposti in Natura. Il contrasto è raccontato da musica e arrangiamento, utilizzando la stessa melodia in tonalità diverse, con la mia voce all’inizio e quella di Margherita Valtorta su “La Nuvola”.
A seguire “Rose sfogliate” di Ragazzoni, dagli echi quasi gozzaniani. L’andamento del testo- racconta SCHENA- scorre rapido e circolare come i ricordi, la musica è un valzerino elegante, da Torino di fine Ottocento: un piano leggero, echi e chitarre piene di nostalgia.
“Prati” - spiega SCHENA- diventa una canzone ”filosofica”, nata dalle splendide poesie sulla montagna di Antonia Pozzi. Il riposo sdraiati sull’erba a sentire il vento e a cercare nel cielo. Il vento si ritrova nel ritornello senza parole (il motivo è cantato da Margherita Valtorta), le montagne sono la parte solenne dell’accompagnamento, rese attraverso le sequenze di accordi di piano di William Duarte e mediante gli archi.
Al testo de “Le Cafard- Nostalgia del viaggio” di Dino Campana, evocativo- già nel titolo- delle atmosfere dell’Africa francese e del francesismo avoir le cafard – essere depressi o melanconici – nato nelle colonie francesi dell’Algeria, Schena abbina un impianto pop, con echi e riferimenti alla produzione anni ‘80 di Franco Battiato e, in generale, alla new wave.
E’ stato uno dei primi testi pubblicati da Campana, a Bologna per studiare chimica di ritorno dai suoi viaggi avventurosi per il mondo, sul foglio goliardico “Il Papiro”. E’ la cupa nostalgia del marinaio a terra, del legionario che per disperazione spara agli scarafaggi del deserto (le cafard). Le sonorità, dalla ritmica ai ritornelli cantati sono incalzanti, per riprodurre l’energia delle vele pronte a liberarsi- racconta il cantautore.
A seguire Il porto di Antonia Pozzi, con l’immagine potentissima della nave ferita, che porta in sé l’orma di tutti i tramonti solcati sofferti, alla ricerca di un approdo, di una rotta verso casa solo apparentemente spersa, che le intermittenze del cuore saprebbero ritrovare.
La parte musicale- spiega Schena- si ispira alla nostalgia della musica brasiliana e alla poesia in musica di Vinicius de Moraes. Grazie a William Duarte, brasiliano di nascita e formazione, il brano diventa una bossa che si libera sul finale.
In “Parole contro le parole” ,il poeta delle Pagine Invisibilissime, che ha vissuto molta poesia fuori dalla pagina, si interroga sul ruolo della poesia e sulla sua inutilità, temi cari al crepuscolarismo novecentesco.
Ragazzoni era giornalista, e con le parole era costretto a campare- spiega SCHENA. La poesia è un inno di ribellione verso il mondo delle parole in favore di una vita semplice, sull’esempio della natura.
La Terra, regolata biologicamente dai cicli naturali, è perfetta anche “senza soccorso di poeti e sofi”. L’interrogativo finale è puntuto: Se facessimo un poco come loro: chiacchiere niente, e alquanto più lavoro?
I ritornelli- aggiunge il cantautore- sono affidati al sax di Roberto Serenelli, l’arrangiamento lavorato su un ritmo incalzante in levare, di battaglia, pensando al combat folk italiano degli anni ’90.
“Amore senza ritorno”- spiega SCHENA- è un testo brevissimo, che potrebbe essere un haiku. La relazione d’amore, per Campana, è una cavalla che non torna. La musica scorre liquida sul giro di chitarra per accompagnare il testo, fino alla coda cantata da Margherita Valtorta, che parte in altra direzione per poi tornare.
“Nevai”, titolo originario di “Una remota estate” è- secondo il cantautore- una delle più belle poesie di Antonia Pozzi. Un vista fuori dal mondo, dove sotto la neve ed il ghiaccio si nasconde il ricordo dei fiori dell’estate. La melodia principale é affidata al sax soprano di Roberto Serenelli; per il resto dell’arrangiamento l’idea é quella di camminare sul ghiaccio cercando di non cadere.
Tracklist
1.Il Raggio
2.Poesia Facile
3.Rose sfogliate
4.Prati
5.Le Cafard
6.Il Porto
7.Parole contro le Parole
8.Amore senza ritorno
9. Una remota estate
10. La Nuvola
Crediti
Testi di Ernesto Ragazzoni, Dino Campana, Antonia Pozzi
Musiche di Paolo Schena
Prodotto da William Duarte
Arrangiamenti di William Duarte e Paolo Schena
Registrato, editato e mixato da William Duarte presso DoArt studios Bologna
Masterizzato da Salatore Papotto presso La Stanza Nascosta Records di Alghero
Copertina di Rocco Lombardi
Hanno partecipato:
Schena: voce, chitarra acustica
William Duarte; chitarre, basso, piano, programmazione, cori
Margherita Valtorta: voce
Oscar Martin Del Rio: batteria, percussioni
Roberto Serenelli: sax soprano e sopranino