Mangia, prega e ama
Mangia, prega e ama

Il film “Mangia, prega e ama”interpretato da Giulia Roberts  uscito nel 2010, ha riscosso un enorme successo sul grande schermo, all’estero. Non c’è da stupirsi se la bella Giulia arrivata anche lei ai fatidici 40anni, si metta in gioco cosi spassionatamente di fronte ad un film cosi spirituale. I film interpretati da Giulia Roberts hanno sempre qualcosa di interessante e profondo, dalla trama ai personaggi. Sicuramente se pensiamo a “Pretty Woman”, nessuno può metter in dubbio che non si tratti di un bel film, aldilà che possa essere “un film per donne”. Il film “Mangia, prega e ama” è stato girato in diverse parti del mondo, dall’America all’Indonesia passando per l’Italia dove la Roberts pare abbia fatto reali scorpacciate di cibo. Giulia Roberts ama l’Italia, e questa tappa nel bel Paese era la sua  terza visita, la prima volta che ha visitato Roma racconta di essersi sentita minacciata ma successivamente ha scoperto tanti aspetti interessanti di questa città. Giulia ama la pizza e ha anche messo su qualche chiletto che ha nascosto sotto abiti molto ampi dovendo girare le scene in India.

Questo film è un pò una sorta di documentario, che rivela in qualche modo l’idea che gli americani, gli stranieri, hanno degli italiani !Non tutti sono d’accordo con questa visione del film, che in molti criticano, ma sta di fatto che almeno qui in Italia il film è stato un flop. La critica è stata dura con lei, sebbene Giulia abbia creduto nel personaggio di Elizabeth Gilbert  che lei stessa definisce “molto complesso e capace di sentimenti profondi”e abbia sostenuto appieno le scene girate in giro per il mondo. I viaggi solitari sono importanti perché ti aiutano a riflettere, ti pongono di fronte ai tuoi limiti, ti aiutano a trovare risposte ma la Roberts conclude il suo discorso dicendo: “La vera felicità è poter stare con la mia famiglia, il vero incontro che mi ha cambiato la vita è stato quello con mio marito”Morale della favola?

Nella vita reale sono le cose semplici che contano: una famiglia, un lavoro, dei figli, una fede. Nel mondo del cinema, raccontare la spiritualità se non si è fortemente motivati si trasforma in una farsa: Mangia prega e ama, meritava di più. Se fosse stato davvero uno sciamano balinese a raccontare questa storia,l’avrebbe fatto cosi? Ne dubito...ma a voi l’ardua sentenza!

Alla prossima!

 

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