Sicilia, 1860. A Falconera, una contrada di campagna immersa tra i pini, sul colle che sovrasta Castellammare del Golfo, la gente ha saputo dell’arrivo di Garibaldi, un evento che dovrebbe determinare il cambiamento epocale che i “galantuomini” della comunità attendono per capire da che parte schierarsi. Qui si intrecciano le vicende di vari personaggi, tra cui il ricco possidente don Faro, un uomo tormentato dai ricordi, gli arrivisti Francesco e Bartolomeo, l’umile famiglia Romano, la levatrice Francesca Galante, don Benedetto, il parroco impegnato a sfamare i poveri e l’avvocato Oliveri, di idee rivoluzionarie. Nella piccola comunità il passaggio dai Borbone ai Savoia e le nuove leggi alimenteranno dei contrasti, determinando un crescente malessere che coinvolgerà tutti quanti, senza distinzione di ceto sociale, trasformandolo presto in una polveriera pronta a esplodere.
Cosa lega Fabio Ceraulo e Falconera?
"Tutto ciò che mi lega al percorso letterario da undici anni a oggi, ovvero la passione per la storia, l’emozione che suscitano vicende “nascoste” di cui i libri di scuola non parleranno mai, storie forti, amare, terribili ma che mi rendono più consapevole delle radici e della cultura della mia terra e del popolo siciliano in generale. E poi, questo è il romanzo per il quale, finora, ho speso più tempo. Ho iniziato a scrivere una prima bozza alla fine del 2018 e durante la pandemia ho terminato la prima stesura. È stato un parto lungo, lento e tormentato, qualche rifiuto suscitò la mia incertezza nel voler proseguire e ultimare il progetto, a un certo punto stavo per mollare e chiuderlo in un cassetto. Oggi, grazie anche a vari incoraggiamenti di amici e alla fiducia di Spazio Cultura Edizioni, posso dire di essere molto orgoglioso del libro."
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