The study of pose!
The study of pose!
Nel nome della posa…
Questo titolo prende spunto dal  mitico libro “Nel nome della rosa” di Umberto Eco, ovviamente come è evidente il tema  del libro si ispira all’arte, alla fotografia, al nudo…
Un corpo, una posa, una storia…La storia di Steven Sebring, fotografo degli anni 90, che decide di realizzare un’enciclopedia sul modeling…Non si tratta del solito libro noioso di fotografie... Bensì la rivincita del ruolo delle modelle…Da sempre associate all’immagine di “bambole di poco conto “ o da mettere in secondo piano rispetto all’arte della fotografia…”
Un libro dedicato alla vita vera, alle lotte, alle conquiste, alle scoperte che hanno ispirato artisti e non…1000 pose diverse, ciascuna con la sua storia. Questo libro è un pò come il jazz, la modella è come l’attrice in un film muto…Emozioni, sentimenti…Non il solito libro fine a se stesso…
Glamour Uk definisce così questo libro:
“Supermodel Coco Rocha threw a party to celebrate the release of her book, ‘Study of Pose: 1,000 Poses by Coco Rocha’, and she challenged her guests (that would be Zac Posen and Jay Manuel) to—what else?—a pose-off. Give it a try and share yours with @glamourmag #StudyofPose.” 
Veniamo a noi…Chi è Coco Rocha?
Osservante dei Testimoni di Geova e prende la sua fede molto sul serio:
Nel suo lavoro è affidabile e seria: non posa nuda o in topless.
Consapevole della sua fede a volte teme che le sue prese di posizione possano avere un effetto negativo sulla carriera.
Leggendo le sue interviste, è facile capire che non si tratta di una persona comune, ma al contrario, si tratta di una persona molto forte e determinata….
Questo è ciò che emerge dalle interviste rilasciate per alcuni giornali di moda…
«Di tanto in tanto mi viene il panico. Vado al lavoro e sono nervosa perché ho contratti sempre più importanti»«La lista di quello che mi rifiuto di fare è folle, se paragonata a quella delle mie colleghe. Non voglio manufatti religiosi; se nel servizio c’è anche un modello, voglio sapere che cosa fa insieme a me e che cosa indossa; se lavoro con altre modelle, voglio sapere come sono vestite» «All’inizio della mia carriera la gente mi costringeva a dire sempre di “si”. Ero giovane e vulnerabile. Quelle persone avrebbero dovuto avere il coraggio di dire: “Ok, questo non si fa”. Di certo non hanno mai chiesto ai loro figli di fare ciò che chiedevano a me. Dimenticano che le modelle spesso sono ancora delle bambine. Anch’io avrei dovuto impormi e dire no. Non l’ho fatto e mi rimprovero per questo», ha aggiunto.«All’inizio alcuni mi dissero: “È troppo”, ma nel tempo i clienti con cui mi trovavo bene continuarono a confermarmi, dicendomi: “Coco può ancora essere Coco. Dà ancora il 100 per 100 durante uno shooting”. Solo che non ho fuori le tette», ha proseguito. «E non ho nemmeno in mano la sigaretta, così come non faccio la sensuale con un ragazzo. Se lo vuoi fare, no c’è problema, io non giudico. Le mie migliori amiche lavorano per Victoria’s Secret, io no», ha concluso.


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