Raffinato, inquietante e amaro, ma molto molto coinvolgente: ecco il nuovo film di Giuseppe Tornatore, girato tra Praga, Vienna, Milano e Roma.
La storia narra di un certo Virgil Oldman, un affermato battitore d’aste di mezza età, un sessantenne di elevata professionalità che conduce una vita tanto lussuosa quanto solitaria. Non ha mai avuto una donna al suo fianco e tutta la sua passione è rivolta all'arte, ma la sua vita viene sconvolta dall’incontro con Claire, giovane e affascinante ereditiera che lo assume per vendere i beni di famiglia. La ragazza soffre di agorafobia e trascorre quindi i suoi giorni in una stanza della grande casa, celandosi allo sguardo di chiunque. Tranne che a quello di Virgil che, a poco a poco, riesce a stanarla e fra i due nasce così un rapporto esclusivo, che sembra essere amore. Ma si sa, niente è come sembra, il falso spesso cela il vero e viceversa, e il messaggio di Tornatore forse è proprio questo, la vita può essere una costante illusione. L'essenziale, sembra volerci dire, è saperne valutare la giusta collocazione rinviandone, come fa Claire con il proprio aspetto, la rivelazione complessiva. In fondo fare cinema è simile al relazionarsi a una donna.
Come afferma l'assistente di Virgil: "Vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua è l'offerta migliore".
Se non la migliore, comunque, quella di Tornatore è senz'altro un'offerta interessante.