VERAMADRE: IL 6 FEBBRAIO SONO USCITI SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI CON KARMACAOS.
SI TRATTA DEL SECONDO LAVORO IN STUDIO DELLA BAND, DISTRIBUITO DA LA STANZA NASCOSTA RECORDS
A distanza di quasi quattro anni dal precedente Veramadre (La Stanza Nascosta Records, 2017), la band di Priverno Veramadre torna a far sentire la sua voce con l’album Karmacaos, registrato e mixato alla MadHouse Records e prodotto da Andrea Madeccia.
Karmacaos, in uscita il 6 febbraio su tutte le piattaforme digitali per l’etichetta La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto, è stato preceduto dal singolo omonimo, in radio e sui digital stores dal 16 gennaio.
Rifiuto dell’omologazione, ricerca di autenticità, disagio esistenziale e voglia di rinascita, con un focus sul senso di responsabilità individuale e collettiva, permeano testi immediati, che vanno a comporre una sorta di diario di viaggio generazionale.
L’album contiene, oltre alla title-track (accompagnata dal videoclip ufficiale, ideato, diretto e prodotto da Limitless Video di Americo Pucci, batterista e videomaker della band) il brano “In fondo”, uscito nel novembre 2019 e corredato dal videoclip ufficiale per la regia di Americo Pucci, in collaborazione con Alberto Battisti.
Karmacaos, rispetto al precedente Veramadre, segna una prepotente sterzata rock nelle sonorità della band, che, in passato prevalentemente pop-oriented, si colorano di influenze psichedeliche e sviluppi progressive metal à la Queensrÿche.
Vis energetica, carica emozionale e virtuosismo tecnico convivono in un album ritmicamente e melodicamente complesso, caratterizzato da un uso massiccio delle tastiere e vicino al symphonic prog nell’inglobare soluzioni armoniche di stampo classico.
Deflagrazione rock e aperture epiche, corredo genetico psichedelico e un’innata attitudine catchy si intrecciano in una affabulazione strumentale dall’incedere uno tempore aggressivo e maestoso, sorretta dalla vocalità vertiginosa di Nahuel Cisneros.
L’artwork, dall’impronta oscura e immaginifica, è stato curato da Luigi Renzi.