Pubblicità: dai grandi fotografi ai seflie su facebook e ritorno
Pubblicità: dai grandi fotografi ai seflie su facebook e ritorno
Chiudiamo la carrellata sulle idee legate alla pubblicità con un tocco social: abbiamo discusso di come la differenza tra sessi, tra etnie e tra stili di vita sia alla base del condizionamento del linguaggio pubblicitario, che a sua volta condiziona il pensiero sociale, creando una spirale evolutiva in continua contaminazione ed evoluzione.
Poiché tutto ciò non può che essere letto con un occhio critico, non dobbiamo però non constatare che la realtà quotidiana ripete, anche senza cattiveria, gli stessi stili che sono venduti dalle immagini che troviamo per vendere prodotti.
La prova di tutto questo sta in una delle più grandi vetrine pubblicitarie a misura di essere umano mai esistite al mondo: facebook, il libro delle foto on line.
Se condannare e criticare i linguaggi di autorevoli voci fotografiche viene spontaneo, perché ciò che è imposto dà sempre un certo fastidio, cerchiamo di farne confronto con la realtà, dove sono le stesse persone a scattare foto a se stesse, vendendosi per, in linea teorica, quello che vogliono o che sono.
Ad una attenta analisi scopriremo che le persone sono ancor più scarne della pubblicità, a grandi aspettative, per mostrare la migliore parte di sé, i peggiori risultati. Uno di questi casi è proprio quello della moda dei #selfie.
Abbandonata l'idea che nei social dovessero rimanere solo le parti migliori di noi, le foto di gruppo, gli eventi speciali, come in un vero album di fotografie, lentamente la trasformazione è completa, siamo americani .. e come no .. americani che usano il social nello stesso modo in cui i fotografi famosi ritraggono il mondo: vendiamo noi stessi e vediamo che con pari messaggio otteniamo pari risposte.
Insomma è una prova, che conferma quanto l'astuzia della pubblicità anticipi il risultato: ragazze nude e ragazzi nudi attirano anche sui social, persone vestite in modo serio allontanano, oggetti seppur bellissimi e paesaggi incontaminati seppur fantastici, non arrivano a toccare le giuste corde di un nudo con oggetto o di un nudo con paesaggio. Ma allora ecco che cosa cambia: il desiderio è sempre quello sessuale, l'appetito poi può deviare sul resto. Abbiamo scoperto l'acqua calda? Non lo sappiamo, tuttavia, spesse volte, rende meglio un fotografo che un essere umano, poiché non sempre il messaggio che si legge è quello sperato. In merito, ad esempio, una foto che parla di come portare il bebé con sè in allattamento .. dalla foto, lo avreste mai capito?
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