Un nuovo reato entra a far parte della lunga lista di possibili azioni illegali da qualche mese: si tratta di Stalking, molte di voi già ne avranno sentito parlare, perché colpisce circa il 20% degli italiani, uomini e donne, ma prevalentemente donne.
L’azione persecutoria dello stalking si sviluppa in 4 direzioni: la comunicazione (frequenti chiamate senza risposta, sms intimidatori o provocatori, proposte via lettera e via mail, consegna a domicilio di animali morti o cibi avariati) – la persecuzione geografica con appostamenti e inseguimenti di giorno e di notte negli ambienti frequentati dalla vittima – l’immagine, cioè lo scattare foto e girare video della preda a scopo maniacale e infine il danneggiamento materiale di animali, oggetti, veicoli e domicilio della vittima.
Se per l’ultimo caso le possibilità di difendersi attraverso la denuncia erano già possibili prima della entrata in vigore della Legge 38 del 29 Aprile 2009 con questa legge si potranno ora mettere sotto controllo i telefoni, i siti internet, le e-mail e comunicare messaggi di avvertimento attraverso il Questore prima di procedere alla querela.
Le donne colpite da Stalking raccontano le loro esperienze e parlano di come la vita per loro sia cambiata: tentativi di trasferirsi inutili, rinunce a uscire di casa, paura, giorni e notti nell’angoscia, perdita della salute e del lavoro e anche tentativi di suicidio a causa della esasperazione.
I possibili maniaci oltre agli sconosciuti pazzi, sono in genere tra i parenti, i conoscenti, i colleghi o gli ex mariti, amanti o fidanzati. Per questo una delle prime raccomandazioni che si fanno alle donne è di procedere a verificare la lista di persone che potrebbero essere la causa di queste persecuzioni. Non appena si identifica con certezza il carnefice si raccomanda di prendere provvedimenti legali. La maggior parte delle persone che hanno subito lo Stalking ne porta ancora addosso i danni oltre a un anno dall’accaduto.