Busta in Mater - Bi: novità al supermercato
Busta in Mater - Bi: novità al supermercato
Novità alle casse: da qualche tempo a questa parte le grandi catene di supermercati dove ci si reca per l'acquisto di alimentari e di prodotti per la casa sono proposte le borsine ecologiche in Mater - Bi, materiale biodegradabile: riutilizzabili ma ecocompatibili, per qualche tempo ci faranno compagnia, fino a che non riusciremo tutti a uscire per le spese equipaggiati con borsine resistenti e durature, in stoffa o in materiale semirigido. Le catene che stanno sperimentando queste borse sono quelle di Despar nel Triveneto, Esselunga, la Coop in tutta Italia, Unicoop della Toscana, ma anche catene locali come il gruppo Poli Supermercati del Trentino Alto Adige.

La borsina "bio" resiste al peso della spesa e può essere riutilizzata alcune volte, fino a concludere la sua esistenza come busta per raccogliere i rifiuti organici, rendendosi così molto utile dall'inizio alla fine della sua vita. Le borsine del supermercato sono state da sempre un alleato per la spesa e per la raccolta delle immondizie, ma da quando non è più adatto eliminare la borsina tradizionale nella raccolta del residuo, il problema dello smaltimento della borsina poteva crearsi.

Eppure, di fronte alle novità, ci sono sempre da tenere in considerazione le voci contrastanti di chi è favorevole e di chi invece è contrario alle iniziative. Particolarmente avversi alla produzione delle borsine in materiale Mater - Bi sono i produttori delle borsine in plastica storiche: la European Plastic Films infatti altro non è se non il grandissimo consorzio europeo sotto il cui nome vanno a riunirsi tutti i marchi che producono buste di plastica del vecchio genere.

Secondo il consorzio la perdita sarebbe gravissima in termini economici per le ditte che dovranno andare a cambiare la loro produzione per sopravvivere. Secondo il consorzio gli interessi nella produzione delle Mater - Bi non sarebbero dettati solo dalla buona prassi ambientale, ma spinti anche in questo caso da tornaconto economico. Non per nulla ora il consorzio alza la voce di fronte alla possibilità di vedere sfumare il grande business della produzione di buste in plastica.

Da parte loro i centri commerciali già stanno iniziando a fare campagna per l'educazione del consumatore all'utilizzo di borse di stoffa o cestini a lunga durata: il problema delle borsine al supermercato non è solo di costi nella produzione e nello smaltimento, ma anche di tipo ambientale. L'uso della borsina che si scioglie a circa il 90% nell'umido non risolve però il problema della mentalità che lega il consumatore all'idea di farsi dare sempre la busta alle casse.
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