Non ci stanno i giovani a sentirsi definire sfigati: questo mondo non l'hanno scelto loro, anzi non l'hanno proprio fatto loro e neanche mai immaginato così. Non è un alibi questo, anzi!!
Le università italiane pullulano di facoltà bellissime e interessantissime, ma dopo aver preparato i ragazzi li lanciano senza orientamento verso un mondo del lavoro in cui la loro figura professionale, praticamente non esiste.
Il nostro Paese potrebbe vivere di turismo e d'arte, ma si accontenta di scimmiottare le grandi Nazioni fortemente industrializzate, mortificando se stesso, le nostre origini e al tempo stesso svalutando le facoltà umanistiche e tutti coloro che le studiano.
Sfigato è un sistema che non riesce ad interpretare le esigenze dei giovani, spesso molto più lungimiranti degli stessi governatori. I giovani che scelgono facoltà che danno delle competenze di cui si avrebbe davvero bisogno in Italia, ma che nessuno è disposto a pagare!
Così, rincorrendo miti e modelli che non ci apprtengono, i nostri giovani vengono mortificati proprio da chi sta al potere e guadagna anche sulle loro tasse.
Non stiamo qui a riprendere l'excursus della carriera del viceministro in questione, non c'è bisogno, dopo una frase talmente infelice, aggiungere altro... Ha detto tutto da solo!
Una sola cosa è certa: mentre la crisi cade nuovamente sui soliti noti con ulteriori tassazioni ed ulteriori rinunce da parte di chi sa solo come si stringe la cinghia non si sentiva il bisogno di un viceministro così insensibile e miope.
La politica e la burocrazia, al contrario della consuetudine che si fa da sempre strada, nascono per semplificare e migliorare la vita del cittadino. Sembra utile ricordare che piuttosto di dispensare giudizi gratuiti ci si dovrebbero fare delle domande e soprattutto trovare delle soluzioni, perchè stare in un governo significa questo.
(ph. internet)