FedeZ al centro di una polemica politica, per aver messo parola su Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica. Il motivo della denuncia sporta dal Partito Democratico parte dal testo di una canzone del rapper, che parla così: "Caro Napolitano te lo dico con il cuore o vai a testimoniare oppure passi il testimone!" dalla parte incriminata, poi, il seguito: "Dove sono i nastri dell'inchiesta? Si dice che Nicola Mancino scriva meglio con la destra. Stendono un veto sul decreto In Parlamento non c'è spazio per i disonesti sono già al completo.
Si tratta, è vero, di una certa posizione politica che il rapper ha difeso, sostenendo di avere una sua visione personale della storia parlamentare italiana, nonché di essere un simpatizzante del Movimento 5 Stelle, tanto che ha voluto pensare all'inno per questo partito, come si potrebbe definire.
Risulta perciò strano che in Italia non si possa comporre un inno per un partito, dal momento che vi è espressione libera, anche se in questo caso ad essere citate sono però persone al Governo, ovvero il Presidente della Repubblica. Certo politicamente non è accettabile che un inno ufficiale parta da una denuncia verso il Presidente della Repubblica, mentre ciò sarebbe stato consentito se la canzone fosse solo stata una canzone libera.
Ecco, tuttavia, che di canzoni di sinistra ne abbiamo avute tante, di marcette di destra pure, per cui una canzone movimentista non stona, per dirla in note, ma intona un inno. Una faccenda da sbrogliare per FedeZ, che ha avuto pure minacce di ritorsione per la sua canzone, nonostante non sia poi così pesante. Mentre per Sky la gatta da pelare è doppiamente pelosa, dal momento che si tratta di apparente violazione della Pars Conditio. Insomma un nodo che si esprime malamente, ma che tuttavia tende ancora una volta a dimostrare che la nostra attuale leadership al Governo è tutto, meno che democratica, e meno male che le denunzie partono dal PD, si commentano da sole.