Dalle TV di condominio alla TelStreet di quartiere: in Italia a partire dagli anni '70 l'interesse per la trasmissione di video che interessassero i cittadini in prima persona è stata prima di tutto un sogno, secondo poi un desiderio. Apparire in televisione fosse anche per una TV locale è un piccolo desiderio che alletta molti.
Nelle prime esperienze di televisioni libere, Orlando TV di Gaeta e Orfeo TV di Bologna ad avere la meglio furono le video notizie e i cartoni animati, un susseguirsi di tesimonianze della cittadinanza, che erano viste dal quartiere di residenza.
Seguitamente, ai primordi della Fininvest, furono 900 le emittenti italiane che decisero di darsi un suo palinsesto, a volte trasmettendo solo per pochissime case o per pochissimi condomini, data la disponibilità del mezzo.
La legge italiana fino al 1974 vietava che fossero trasmesse edizioni video all'infuori della RAI, in seguito la normativa cambiò parzialmente con una deroga per le emittenti locali, poi divenne legge sulla concorrenza stabilizzata al 2002, con il pagamento dei diritti a trasmettere, ad esempio per Mediaset, ora la TelStreet è un fatto normale, da quando esiste internet per trasmettere in streaming.
Le radio libere, le tv libere, le web tv restano un sogno di molti, che memori delle esperienze del passato vogliono rivivere l'esperienza della notizia partecipata, quella fatta dai cittadini. Cambiano i temi e i mezzi, ma l'iter è sempre quello e fa sorridere pensare che alla base di queste iniziative vi siano il volontariato redazionale e la sponsorizzazione locale, poiché anche le prime tv commerciali, i primordi della Fininvest, vissero grazie a piccoli sponsor che riuscivano a fare sbarcare il lunario alle TV, che per chi le faceva erano una specie di eroica impresa emozionante.