La morte può essere una soluzione a una vita con troppe sofferenze? Se si tenta il suicidio e non si riesce, significa che bisogna restare o è legittimo concedere la dolce morte? Il padre di Bobbi Kristina Brown e il marito si trovano in una situazione delicata e disperata: la loro "bimba" che da due anni lotta contro psicofarmaci e poco chiaro uso di sostanze stupefacenti, nonostante le promesse, fatte anche su internet, di rimettersi in salute, non ce l'ha fatta e 5 giorni fa ha ripetuto la scena della mamma Whitney.
Della ragazza sappiamo che, nonostante i problemi, stava tutto sommato attraversando un periodo affettivamente appagante, d'amore, con il suo compagno, e anche divertente dal punto di vista della carriera di spettacolo, ma dietro alle giornate l'eccesso di una ricerca della gioia, e tanta solitudine, postata in continue twitterate a ogni ora. Adesso la ragazza sta morendo e suo marito è indagato, insieme a conoscenti, il probabile epilogio sarà per omicidio colposo. Salvo il suicidio dichiarato.
Eccesso di barbiturici e qualche sostanza, trovata nella vasca da bagno in stato cianotico, probabile abuso non ancora confermato dai medici, poiché la situazione è critica e la ragazza è in coma farmacologico, ma non sembrano esserci al momento molte speranze di ripresa cerebrale.
Di poche ore fa la notizia della stretta di vite sul cattivo giro che circondava Bobbi, arresti, perquisizioni, ma ciò non riporterà la giovane in salute. Infatti per l'Emory University Hospital spetta a Bobby Brown la decisione se procedere con le macchine o smettere. Il padre conta nel miracolo.