Vittoria Brambilla presenta la legge che vieta la carne di coniglio
Vittoria Brambilla presenta la legge che vieta la carne di coniglio
L'addio al coniglio? Sempre meno al ristorante, a dire la verità, si trovano piatti a base di carne di coniglio. Che sia per la clientela o che sia per il costo, ma seguendo i listini dei ristoranti più frequentati il coniglio, non c'è. Questo fa pensare che una vita senza nutrirsi di coniglio sia possibile.
A questo si aggiunge la cucinazione domestica: gli allevatori che usano il pellame per l'abbigliamento e la carne per la vendita, potrebbero avere da obiettare, ma anche in casa il coniglio non è esattamente un cibo che si consuma tutti i giorni.
Di contro vi sono i bambini e i giovani, che hanno spesso in casa un coniglio come animaletto da compagnia, esattamente come un gatto, un cagnolino o un porcellino d'India.
Vittoria Brambilla ha seguito il trend, proponendo quindi, oggi, una legge che vieti la macellazione dei conigli e la cucina a base di coniglio.
Da mille a cinquemila euro per animale, da 4 mesi a due anni di carcere per chi uccide o utilizza un coniglio per scopi che non siano la compagnia. Ecco quello che prevede la proposta di legge italiana dell'animalista forzitaliota che da anni si spende in difesa dei diritti degli animali su tutto il territorio nazionale.
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