Twitter ha conquistato il cuore della moda, vincendo una campagna virale contro "La Perla" colpevole di aver impiegato a New York, in uno dei suoi negozi di marchio, dei manichini così magri da essere deformi.
La campagna di Twitter è stata appoggiata immediatamente da migliaia di utenti, da modelle a clienti, che sono rimasti shockati dalla pubblicità effettuata dal negozio. L'azienda ha immediatamente provveduto a rimuovere i manichini, che erano nel frattempo arrivati a colpire l'opinione pubblica di tutta Europa.
Il manichino in questione, taglia 42 di pantalone, portava una I di seno e mostrava gli evidenti segni delle costole, che hanno colpito la clientela, rendendo un feed back terrificante in tutto il web, tanto che l'azienda ha dovuto anche rispondere del suo operato.
“The mannequin photographed has been removed from the store and will not be used again by any La Perla boutique,” the company said in a statement. “We are in the process of redesigning all La Perla stores with a new concept image and the mannequins that are currently displayed in our US stores will no longer be used. We appreciate and value everyone's comments, thank you for bringing this to our attention.”
La causa di tutto ciò starebbe nel fatto che tali manichini impiegati sarebbero stati riciclati dalla campagna Skinny del 2011, ma questo peggiora le cose, poiché significa che tali modelli sono stati usati fino a che il manichino era coperto, e non si spiega la decisione di proporre delle costole come esempio di magrezza. Insomma dalla padella alla brace.
Il vero problema, però, è che come vediamo sulle passerelle, non è il manichino ad essere stonato, perché in realtà, le modelle taglia 40 che superano 1.75 m avrebbero tutte in evidenza il costato, lo vediamo nelle pagine del Gossip, mentre sui giornali Photoshop nasconde ciò, facendo passare l'idea che la magrezza di alcune sia compatibile con la carne. Non è così: la magrezza è magrezza e non esitono modelle magre taglia 40 con un fisico mozzafiato e il seno rigoglioso. Morale della favola: non è il manichino, deviante, ma il modello concettuale ad essere errato.